2018

Ausilio dice tutto: tra il sogno Dybala e il rimpianto Coutinho

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Piero Ausilio è stato oggetto della lunga intervista da parte di Di Marzio, tra passato, presente e futuro dell’Inter

Nel nuovo format ideato da Gianluca Di Marzio, che si è proposto di intervistare i maggiori direttori sportivi dei club italiani, Piero Ausilio ha toccato diversi punti del passato, presente e futuro dell’Inter. Il ds nerazzurro ha ovviamente parlato tanto di mercato partendo dalla possibilità di arrivare a Paulo Dybala nel 2015: «Venne organizzato un incontro tra il presidente e Zamparini, il numero uno rosanero lo può confermare. Io sono convinto che se in quell’occasione l’Inter avesse avuto la possibilità di fare un rilancio economico di un certo tipo, e magari più voglia e determinazione nello spendere qualcosa in più, probabilmente Dybala sarebbe diventato un giocatore dell’Inter. L’offerta era decisamente inferiore rispetto a quella che poi fece la Juventus, che inoltre offriva al ragazzo la possibilità di giocare la Champions League. Però la coppia Icardi-Dybala era intrigante per tutti, anche per il calciatore».

Il rimpianto più grande di mercato? Coutinho, come sottolinea Ausilio: «Sarò sincero, in quel caso non è stato tanto un discorso economico. Infatti, appena venduto lui, acquistammo Kovacic ed Icardi. Sia io che Branca e tutta l’area tecnica dell’Inter avremmo tenuto il brasiliano per 20 anni, ma c’era un dato di fatto legato ai numeri: non giocava. E il calciatore ogni sei mesi veniva a dire che, giustamente, se ne voleva andare perché voleva giocare». Mentre per i colpi alla CR7, Ausilio predica calma e lascia presagire qualcosa di grosso per i tifosi dell’Inter: «Bisogna essere onesti: noi non saremmo stati pronti per Cristiano Ronaldo. Non è che dico no, io vorrei lui e Messi, vorrei avere tutti i migliori calciatori del mondo. Ma ci sono momenti in cui te lo puoi permettere e altri momenti in cui, in modo sincero, devi dire  semplicemente di no. Al di là che non ci sia stato proposto, l’Inter non avrebbe potuto sostenere quel tipo di operazione, neppure i 100 milioni e quello che poi è lo stipendio del calciatore. Bisogna essere molto onesti con le persone e dire quello che si può fare. Quello che oggi possiamo dire ai nostri tifosi è che stiamo lavorando duramente per far tornare l’Inter a vincere, il più presto possibile».

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