2014
Ausilio: «Ci fidiamo di Mazzarri»
Il direttore sportivo dell’Inter prende le difese del tecnico
CALCIOMERCATO INTER – Ha eretto un muro attorno a Walter Mazzarri per difenderlo dalle critiche Piero Ausilio, che ha confermato la fiducia dell’Inter nei confronti dell’allenatore. Le difficoltà incontrate dalla squadra nerazzurra non minano il progetto a cui sta lavorando il club, che deve pensare ad uscire da questo momento, lavorando sulla condizione atletica precaria e la fragilità mentale mostrata contro la Fiorentina. Mazzarri, però, deve fare i conti con le perplessità dei tifosi, ma il direttore sportivo dell’Inter spiega a Tuttosport: «A San Siro sono stati fischiati anche Mancini e Mourinho. Sono all’Inter da 17 anni, ne ho viste di tutti i colori. La cultura italiana è quella che è, non possiamo cambiarla. Nessuno potrà mai avere un consenso unanime, qualcuno la penserà sempre in maniera diversa. Siamo convinti che alla lunga il lavoro del tecnico, la sua esperienza e la forza che la nostra fiducia gli darà ci ripagheranno. La storia di Mazzarri parla chiaro: ha sempre centrato l’obiettivo, anche con l’Inter l’anno scorso. E questo ci dà la forza: prima o poi i frutti del lavoro di un allenatore serio verranno fuori. L’importante è restare fermi sulle proprie idee, come in qualsiasi azienda in cui si crede nel progetto intrapreso».
ERRORI E SVOLTA – Nient’affatto spaventato Ausilio dalle pressioni, del resto l’Inter ha avuto il coraggio di chiudere rapporti storici con alcuni senatori. La sosta per le nazionali, dunque, può esser stata l’occasione per recuperare fisicamente e mentalmente: «Adesso la squadra ha lavorato e speriamo che gente come Vidic, Hernanes e Palacio ci dia qualcosa in più», ha affermato Ausilio, che ha puntato il mirino sulla preparazione estiva: «Non voglio nascondermi: forse qualcosa nella preparazione è stato anche sbagliato. Comunque stiamo calmi, siamo solo alla sesta giornata». Eppure l’Inter per Ausilio ha qualità per giocarsi il terzo posto. Inoltre, l’Inter ha l’obiettivo di dimezzare il passivo di bilancio per arrivare pian piano in parità: questo è un processo che potrebbe essere accelerato dal ritorno in Champions League.
NUOVO CORSO – Un lavoro di riorganizzazione inaugurato dal nuovo presidente Erick Thohir: «Ha riorganizzato la società, ha scelto manager a ogni livello, compreso il ds. Perché io ero presente, ma lui mi ha confermato, mi ha dato un incarico e dopo averlo valutato ha deciso di rinnovarmi il contratto. Ora mi sento legittimato e dopo il mercato estivo posso dire di aver dimostrato di aver fatto qualcosa di buono», ha spiegato Ausilio, che poi ha parlato dei dolorosi addii, come quello di Cambiasso: «C’era la volontà da parte del club di dare l’idea del voltare pagina. Cambiasso poteva ancora dare qualcosa. Decidere di interrompere anche con lui è stato il segnale del nuovo progetto. Nessuno rinnega il passato, resta lì, questi giocatori continueranno a essere importanti per l’Inter, ma ora bisogna pensare a qualcosa di diverso. Comunque con Cambiasso non abbiamo parlato di contratto e con questa scelta non abbiamo cercato il consenso, ma credibilità tracciando una strada che comportava sacrifici anche dolorosi».