Atletico Madrid

Atletico Madrid implacabile: Suarez e Oblak le chiavi della marcia trionfale – ANALISI TATTICA

Pubblicato

su

Un Atletico Madrid sempre più travolgente sta scavando un solco ampissimo nella Liga: la cavalcata dei Colchoneros si fonda principalmente sui due totem Suarez e Oblak

Con il successo per 4-2 a Cadice, l’Atletico Madrid di Simeone ha approfittato nel migliore dei modi del crollo interno del Real Madrid, portandosi a +10 in classifica. I rojiblancos devono oltretutto recuperare ancora una partita, con quindi la possibilità di andare addirittura a +13 su Zidane e Koeman.

La vittoria in terra andalusa è stata caratterizzata, ancora una volta, dai gol di Luis Suarez e dagli assist di Correa. L’uruguagio, che ha segnato anche il primo gol della stagione su calcio piazzato, è il capocannoniere della Liga con ben 14 gol in appena 1189′. Il fantasista argentino, che ha fatto il passaggio vincente per il definitivo 4-2 di Koke, è invece il recordman di assist del campionato spagnolo: ben 6.

Grazie all’ex Barcellona, l’Atletico ha risolto molti dei difetti realizzativi delle passate stagioni. I colchoneros si sono sempre distinti per la migliore difesa della Liga, ma venivano da annate in cui i gol segnati non erano certo molti: appena 51 nel 2019-2020, cifre ben lontane da Real Madrid e Barcellona. Oggi invece l’Atletico ha addirittura il secondo miglior attacco del campionato, con solo un gol in meno del Barcellona di Messi (che però ha una gara in più).

Simeone è stato senza dubbio bravo a creare un contesto ottimale affinché il Suarez del 2020, che non è certo quello di qualche anno fa, potesse esprimersi al meglio. Lo ha spiegato molto bene Federico Aqué su “Ultimo Uomo”: Suarez non interviene quasi mai nell’azione, si limita ogni tanto a qualche appoggio spalle alla porta e si occupa solo di fissare i centrali difensivi, agevolando le ricezioni sulla trequarti dei compagni, e di allungare la squadra con tagli in profondità. Dopo il portiere (Oblak) è il giocatore che in media tocca meno palloni nell’Atletico. È una sorta di rivoluzione copernicana per la squadra di Simeone. La manovra non avanza più appoggiandosi alle capacità del centravanti di proteggere la palla e di trascinare in avanti le linee, ma arriva sulla trequarti con ordine e pazienza, e alla punta chiede solo di finalizzare e creare spazi sulla trequarti bloccando la linea difensiva.” Tutto ciò evita di sfiancare l’ex Barcellona, permettendogli di essere efficace in ciò che sa fare meglio.

Per quanto l’Atletico abbia una produzione offensiva migliore delle ultime stagioni, finora è il cinismo negli ultimi metri che sta facendo la differenza. Esattamente ciò che mancava con Morata e con l’ultimo Diego Costa. L’Atletico è infatti la squadra della Liga che, per distacco, segna di più in relazione a quanto crea. Su un totale di 29.97 Expected Goals (xG), i colchoneros hanno segnato ben 40 gol. La bellezza di 10 in più.

Questa overperformance si spiega principalmente grazie alla letalità sottoporta di Suarez, che ha realizzato 14 reti su 9.10 xG. Da segnalare anche il contributo di Llorente, una delle grandi intuizioni tattiche del Cholo: da mediano difensivo, il giovane talento spagnolo si è tramutato in una sottopunta, che agisce – in coppia con uno tra Joao Felix e Correa – alle spalle del Pistolero. Ben 6 gol segnati su appena 2.10 Expected Goals.

Il fatto che l’Atletico sia tornato incisivo nella trequarti rivale, non vuol dire che abbia perso la solidità che lo contraddistingue. I colchoneros hanno subito fin qui la miseria di 10 gol, per distacco il dato più basso nei 5 top campionati europei. Fin qui, la difesa di Simeone ha subito 14.48 Expected Goals, anche questa la cifra nettamente più bassa della Liga. Il fatto che, nonostante ciò, i gol concessi siano ancora meno (10) la dice lunga sull’importanza di Jan Oblak. L’asso sloveno si fa sempre trovare pronto quando viene chiamato in causa, con parate che salvano il risultato. Grazie al proprio portiere, l’Atletico subisce anche meno di quel poco che concede.

Insomma, Suarez e Oblak (centravanti e portiere) esprimono nel migliore dei modi la squadra che abbiamo visto fino a questo momento. Oggi l’Atletico punisce gli avversari al primo errore e riesce spesso a sbrogliare le poche occasioni concesse agli avversari. E’ una squadra che, dopo parecchio tempo, è tornata ad essere dominante in entrambe le aree di rigore.

Exit mobile version