2014

Atletico Madrid, Simeone: «Sogno la Liga, e temo il Milan in Champions»

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SPAGNA ALETICO MADRID SIMEONE – Aria di derby. Diego Pablo Simeone, tecnico dell’Atletico Madrid, si prepara a sfidare il Milan negli ottavi di Champions League, lui che i nerazzurri li porta nel cuore. I ‘Colchoneros’, però, sono reduci da tre sconfitte consecutive, un unicum nella sua gestione: «Può starci, se si considera – ha spiegato a ‘La Gazzetta dello Sport –  che due sono arrivate contro una delle squadre più forti al mondo. Con l’Almeria, poi, è successo di tutto: due rigori non fischiati a nostro favore e due gol subiti per episodi. Addirittura al nostro portiere, espulso in occasione del loro rigore, è stata tolta la squalifica… Non vedo l’ora di tornare a San Siro: sarà bellissimo, per quello che ho vissuto con l’Inter. Paura? No, a tutte le squadre capita di passare momenti poce felici: a noi sta capitando ora, vediamo come ne usciamo».

SENZA PAURA – «Il mio motto di pensare partita per partita è chiaro: se noi guardassimo al campionato nella sua interezza, capiremmo che competere con Barcellona e Real Madrid sarebbe difficile, se non impossibile. Invece noi dobbiamo andare avanti senza paura: da quanti anni non c’era una squadra in grado di dar del filo da torcere a due club che hanno budget fuori portata? Spesso hanno giocato gli stessi, è vero: ma chi mi garantirebbe che, facendo giocare altri, saremmo lì dove siamo? Ho grande fiducia in tutti, comunque».

DIFFICOLTA’ – «Se dovessi scegliere, punterei sulla Liga, che è vitale per i tifosi. Quando la mattina uno va al bar, cerca subito in classifica dove si trova la sua squadra. La Champions  è magica, affascinante, ma non come vincere il campionato. In più ci troviamo di fronte il Milan, un avversario di tutto rispetto: in Europa si trasformano e in campionato sono già fuori dalla lotta, per cui contro di noi daranno il massimo».

SEEDORF – «Dovrà cercare di formare una squadra, e non è semplice. Tutti prima o poi hanno un giorno in cui iniziano la carriera da allenatore: a volte sembrano anche scelte folli, ma quando poi si ottengono i risultati, siete tutti bravi a dire «eh ma lui ha giocato, si sapeva…». Balotelli? Un fenomeno. Può cambiare la partita da solo, resuscitarla in qualsiasi momento. Mi piace tanto, e io guardo solo a ciò che fa in campo».

INTER – «Anche l’Inter sta attraversando un periodo di transizione, ne parlo ogni tanto con Zanetti. Ma non posso tornare: io sto bene all’Atletico, dove stiamo facendo grandi cose. La Lazio? Sono contento che sia tornato Reja, conosce l’ambiente e alla fine porterà la Lazio lontano in classifica. La Serie A è in crescita: ci sono grandi allenatori, molti tattici e coò ti costringe a pensare. Anche la Nazionale gioca un calcio diverso: e i risultati si vedono».

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