2020

La nuova pelle dell’Atletico Madrid: Simeone prova la difesa a 3 e asimmetrie stile Pirlo

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L’ottimo inizio di stagione dell’Atletico Madrid si rispecchia nelle novità tattiche introdotte da Simeone: spicca l’utilizzo di una asimmetria simile a quella utilizzata dalla Juve di Pirlo

In una Liga finora sorprendente, dove Real Madrid e Barcellona sono costellate da problemi tattici e pessimi risultati, l’Atletico Madrid del Cholo Simeone è una delle squadre finora più convincenti. I colchoneros hanno tre punti in meno della capolista Real Sociedad, ma devono ancora recuperare due gare: sono quindi virtualmente primi con oltretutto un buon margine su Madrid e Barcellona.

Come al solito, l’Atletico ha la miglior difesa, con appena 2 reti subite fin qui (una concessa sul parziale di 6-0). E’ però degno di nota osservare come abbia il secondo miglior attacco (17 gol in 7 partite) nonostante ancora due gare da giocare. Negli anni precedenti, Simeone aveva quasi sempre iniziato l’annata con l’intenzione di essere più offensivo, ritornando però alla propria comfort zone dopo qualche difficoltà.

Oggi, invece, stiamo vedendo un Atletico Madrid che riesce a creare tanto in ogni partita, che sa schiacciare l’avversario e produrre tante occasioni. Suarez, che Simeone sta dosando nel migliore dei modi, ha dato cattiveria e incisività in avanti, mentre Joao Felix è un altro giocatore rispetto a quello ancora un po’ acerbo dell’anno passato.

Se la scorsa stagione era un po’ discontinuo e si accendeva a intermittenza, oggi il portoghese è un vero e proprio regista offensivo per i colchoneros. Si muove su tutto il fronte offensivo, individuando alla perfezione la zona in cui ricevere libero. Oltre a concludere e rifinire, “guida” l’azione offensiva dei suoi, dando ordine al palleggio. Pare anche molto più intenso dal punto di vista fisico, con una miglior resistenza ai contrasti e una protezione di palla più efficace: tant’è che effettua alcune conduzioni palla al piede in cui gli avversari non riescono a contrastarlo. Insomma, è il giocatore che accende la squadra come il Griezmann dei tempi d’oro.

Non va poi dimenticato il contributo di Marcos Llorente, una delle più grandi intuizioni del Cholo. L’ex Real Madrid, che sembrava un mediano difensivo fatto e finito, è ormai diventato un attaccante aggiunto: gioca sia come punta pura che come finta ala. Fin qui, ha effettuato già 4 reti e 2 assist tra Liga e Champions.

Stiamo però vedendo anche qualche novità tattica rispetto al passato. Simeone aveva sempre utilizzato un 4-4-2 che diventava un 4-2-2-2, visto che le sue ali tendono a stringersi molto dentro al campo. Lo vediamo ancora oggi quando come terzini giocano Trippier e Lodi, due laterali offensivi che sovrappongono continuamente per dare ampiezza. Tuttavia, quando manca il brasiliano e Mario Hermoso gioca al suo posto, l’Atletico cambia lo scaglionamento.

Lo abbiamo visto nell’ultimo match contro il Cadice: gli andalusi, che due settimane prima avevano sconfitto il Real Madrid, sono una delle principali sorprese del campionato. Non c’è però stata storia nel match del Wanda Metropolitano, con i padroni di casa che hanno vinto 4-0.

 

In fase di possesso, l’Atletico si è difeso con il solito 4-4-2 che però diventava un 3-2-5 in fase di possesso (un’asimmetria simile a quella della Juve di Pirlo). Un terzino, Trippier, si alzava per dare ampiezza, mentre l’altro, Hermoso, rimaneva bloccato. A sinistra, era invece Saul che faceva il quinto. Tra la linee, agivano Joao Felix, Suarez e un Llorente molto stretto.

In mezzo al campo, era decisiva la posizione di Koke, uno dei due mediani. Se Herrera rimaneva più bloccato a protezione della difesa, al contrario lo spagnolo si smarcava molto di più in avanti per dialogare con i compagni e dare qualità al fraseggio. Grazie ai suoi movimenti, si creavano rotazioni interessanti che mandavano in confusione le fase difensiva del Cadice.

Un esempio nella slide sopra, dove Koke e Saul si scambiano di posizione: il primo si defila, mentre l’ex Rayo Vallecano si butta nel mezzo spazio. Il Cadice non legge questa rotazione, con Hermoso che serve bene Saul in corsa.

Insomma, stiamo vedendo un Atletico piacevole e fluido nel modo di attaccare, che dopo un paio di anni di transizione sembra pronto a fare il salto di qualità. Il prossimo match contro il Barcellona si preannuncia già decisivo per l’andamento della Liga.

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