2014

Atletico Madrid, Koke: «Non è cambiato niente dalla scorsa stagione»

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Il centrocampista dei Colchoneros ha parlato in una lunga intervista al sito della UEFA

Cresciuto nel settore giovanile dell’Atletico Madrid, adesso Koke è diventato un punto fermo del gioco dei Colchoneros di Diego Pablo Simeone. Mentre in Inghilterra scrivono che il Chelsea è pronto a prelevare anche lui, dopo Courtois, Felipe Luis e Diego Costa, ecco come Koke si racconta ai microfoni del sito ufficiale della UEFA: «Dalla scorsa stagione non è cambiato nulla. Prepariamo le partita a seconda delle rivali che incontriamo. Cerchiamo di guardare ai loro punti di forza e di debolezza, cercando di migliorarci per vincere».

APPORTO SIGNIFICATIVO – Koke prosegue e parla di Diego Simeone, indispensabile per questo Atletico: «Abbiamo diversi giocatori che devono adattarsi al gruppo, ed è questo che conta alla fine, non un giocatore o due. Perchè devi giocare in un modo o in un altro a seconda dei giocatori che hai a disposizione. Noi ci siamo adattati allo stile di chi è arrivato. Abbiamo unito quello che abbiamo preso a ciò che facciamo sul campo, cioè correre e combattere. Alla fine ne ha beneficiato il gruppo».

ADDII – Lo spagnolo parla anche degli addii di Courtois, Felipe Luis e Diego Costa: «Sono andati via, gli voglio bene, ma adesso guardiamo avanti. C’è un buon rapporto con loro, ma in campo non si pensa a questo, bisogna considerare il passato come passato. Ci siamo divertiti insieme, ma ora godiamoci i nuovi compagni».

ANCORA – Koke parla ancora di Simeone e del suo vice, Germàn Burgos: «Simeone ci ha unito, e German, durante la squalifica di Simeone, ha fatto un ottimo lavoro. Forse è più tranquillo rispetto all’allenatore, ma la cosa importante è che abbiamo due uomini che stanno facendo un ottimo lavoro, e questo si vede in campo».

IDOLO – Koke rivela anche a chi si ispirava da ragazzino: «Il mio idolo da adolescente era Juninho, ma quando gli anni passano guardi anche persone diverse, come io ho guardato a Xavi e Iniesta. Il loro gioco era molto simile al mio quando giocavo con le giovanili, e provavo a imitarli».

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