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Atalanta, un tifo spettacolare sotto le stelle (e maturo alle provocazioni)

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Una tifoseria matura e compatta come quella dell’Atalanta che si dimostra più forte di torti arbitrali e provocazioni partenopee

5 novembre 2022, Atalanta-Napoli, Gewiss Stadium. Il clima è quello delle grandi occasioni come deve essere un classico incontro tra prima e seconda: tempo di bere una birra con gli amici e subito ci si proietta sugli spalti, e l’impatto è quello di uno spettacolo in procinto di prendere forma. La Curva Pisani chiama a raccolta tutto lo stadio (compresi anche gli ex distinti) per rendere il tifo sempre più forte e compatto. All’entrata delle squadre in campo parte un forte “forza Atalanta” e dalla parte superiore della Nord scende un bandierone nerazzurro con una Dea bianca che corre.

Il dodicesimo uomo atalantino esplode al 17′ con il vantaggio di Lookman e non si lascia scoraggiare dal sorpasso del Napoli. Nella ripresa si attacca sotto la Pisani che sembra trascinare ogni singola azione offensiva della squadra, e tra il rammarico di non aver raggiunto il pareggio (la traversa di Ademola e l’occasione di Hojlund gridano vendetta) ci si mette anche l’arbitro Mariani per farla trasformare in rabbia: le tre ammonizioni alla Dea unite all’assurdo fischio finale quando mancava un minuto e mezzo alla fine gli fanno ritagliare un sipario imbarazzante.

Non c’è peggior critica di etichettare i bergamaschi come peccatori quando gli accusatori tendono prima a provocare e poi a fare le vittime: lo staff partenopeo, Spalletti e soprattutto Elmas provocano la Curva Pisani, per poi il giorno dopo segnalare episodi di campanilismo come se Bergamo fosse il male assoluto. Nonostante ciò, questa tifoseria ne esce matura e soprattutto passionale visto l’enorme applauso a De Roon e compagni per aver visto un’Atalanta sudare la maglia: quello che conta sempre oltre il risultato.

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