Atalanta, Reja: «Bergamo è tornata ad essere un fortino» - Calcio News 24
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2015

Atalanta, Reja: «Bergamo è tornata ad essere un fortino»

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Il tecnico nerazzurro: «Baselli? Colantuono lo aveva snaturato»

«Guardiamo avanti, nonostante la delusione per la sconfitta. Con la Juve si può perdere, ma resta il rammarico per la rinuncia che abbiamo dato sin da subito. La Juventus era particolarmente carica, forse pungolata dalle dichiarazioni del presidente. Però ciò non toglie che noi non ce la siamo giocata». Edy Reja, intervenuto ai microfoni di Bergamo Tv, è tornato a parlare della sconfitta di Torino, che ha lasciato l’Atalanta a quattordici punti in classifica.

IL PAPU – «Gomez – prosegue Reja, spiegando l’esclusione del Papu allo Stadium ha tirato la carretta da inizio campionato, per cui pensavo di dar fiato a lui, che aveva qualche problema fisico, e Gomez. D’Alessandro stava benissimo, pensavo che potesse mettere in difficoltà Evra. Pensavamo di fare una gara tonica, ma i bianconeri ci sono stati superiori, oltre che motivati. Sportiello colpevole sul gol? Dybala ha calciato di mezzo collo esterno, la palla all’ultimo momento, due metri prima che arrivasse in porta, gira immediatamente. E’ una traiettoria impossibile per qualsiasi portiere».

ESPULSIONI – Contro la Juve, per la Dea è arrivata l’ennesima espulsione in questa stagione: «E’ una costante, che si ripete dalla scorsa stagione e su cui dovremo certamente lavorare. Di certo, però, la gestione dei cartellini non mi è piaciuta, come i gialli sventolati a Grassi e De Roon, la cui gara è stata condizionata da subito. Siamo stati penalizzati da fattori arbitrali in certi momenti in queste partite, abbiamo avuto giovani arbitri, in Serie A da poco, portati ad ammonire subito per evitare che la partita si innervosisca».

TRASFERTA – Di certo, la squadra nerazzurra lontana da Bergamo sembra avere molti – troppi – limiti: «Abbiamo perso tre partite: a Milano con l’Inter, per via di una nostra negligenza, mentre con Fiorentina e Juve abbiamo trovato due squadre in forma. Mi spiace per la gara con il Sassuolo, dove abbiamo gettato alle ortiche due punti. E poi, in casa, con il Verona, con quel gol che mi ha più che deluso a tempo scaduto… Quando troviamo squadre alla nostra portata, allora la partita la facciamo».

LA LAZIO – Domani sera, all’Atleti Azzurri d’Italia, arriva la Lazio, che Reja ha guidato in passato: «A Bergamo stiamo creando un fortino, e in più stiamo riuscendo a divertire la gente. La Lazio? Ha mostrato limiti evidenti in trasferta, soprattutto nelle prime uscite, ma penso fossero dovute alla mancanza di leader come Biglia, Klose, Djordjevic. Adesso stanno ritornando a grandi livelli, Felipe Anderson quando inizia ad avere fiducia in se stesso diventa immarcabile. Proveremo ad arginarlo, perché lui è determinante: ha trascinato i biancocelesti per due mesi la scorsa stagione. E’ un po’ fragile caratterialmente parlando, ma ha qualità enormi».

BIG – «Stiamo crescendo – prosegue l’allenatore friulano – ma c’è bisogno di continuità. Sotto il piano mentale, dobbiamo migliorare: quando giochi contro le big, devi fare presatazioni di grandissima intensità e attenzione. In questo periodo abbiamo Lazio, Bologna e Milan poi, vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosi. Io personalmente sono abituato a vincere con le big, adesso proverò a centrare questa impresa con la Dea».

TIFOSI – Buono il rapporto che si sta creando con la tifoseria, che ha però una richiesta specifica: «I tifosi hanno ragione: è giusto che la squadra, anche dopo una sconfitta, vada sotto il settore ospiti, per ringraziarli. A Torino non è successo? Evidentemente i ragazzi si sono un po’ vergognati per quella che è stata la prestazione, ma in casa è una pratica che accade costantemente. Baselli? Io ho parlato con il Napoli, e De Laurentiis mi disse che non era interessato. Per come s’è comportato in questi due anni, Daniele non aveva ancora un mercato fiorente. Le sue qualità sono sempre state note, con Colantuono ha giocato da mediano, ma lui assolutamente non lo è. Non si possono snaturare le caratteristiche di un calciatore, lui è una mezzala. Ho provato a giocare con il 4-3-3 nel finale della scorsa stagione, ma la squadra non era abituata».

 

 

 

 

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