2016
Atalanta, Borriello: «Qui è dura, ci sono gerarchie»
L’attaccante prosegue: «Sono professionale, diverso da come dicono»
Marco Borriello, esperto centravanti passato all’Atalanta nel corso del mercato invernale, si è raccontato soffermandosi su diversi aspetti della propria carriera e della propria vita personale. Borriello ha spiegato anche il motivo per cui ha spesso scelto di passare da una squadra all’altra anziché soffermarsi in un singolo club: «Nel mio dna c’è sempre stata la voglia di mettersi in discussione: ecco perché ho preferito vestire la maglia di 12 squadre diverse piuttosto che stare in panchina. Il Milan è la società dove sono nato e cresciuto calcisticamente, in cui sono maturato come uomo e giocatore. Sapevo che con l’arrivo di Ibrahimovic avrei visto poco il campo. Mi sono rimesso in gioco».
PROFESSIONALE E PUNTIGLIOSO – Borriello, ai microfoni del Corriere della Sera, si è soffermato poi su altri aspetti della propria carriera: «Rifarei tutto compresa la parentesi al West Ham, una delle squadre più gloriose della Premier. Il tecnico che mi ha fatto crescere? Gasperini perché più degli altri mi ha responsabilizzato». Non mancano parole sulla scelta di arrivare all’Atalanta: «Ho voluto rimettermi in gioco. A Carpi stavo disputando un ottimo campionato ma con l’addio di Sogliano sono stati congedati tutti i giocatori che aveva portato. All’Atalanta fatico a trovare spazio perché ci sono gerarchie da rispettare». Borriello ha poi voluto sottolineare come l’immagine che i media danno di lui, a suo dire, sia poco coerente con la realtà: «Non mi ritengo una persona superficiale anche se i media offrono di me un’immagine completamente diversa. Sono puntiglioso, professionale, attentissimo all’alimentazione».