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Consapevolezza di sognare il tricolore: comunque vada, al fianco di un’Atalanta mai così in alto
I tifosi dell’Atalanta sognano il tricolore: nona sinfonia del canto di un popolo che non vuole svegliarsi da una realtà pronta a diventare straordinaria
Difficile svegliarsi da un bellissimo sogno, ma quando si tratta della realtà di tutti i giorni dove la mattina del giorno dopo la gara si accompagna insieme a latte e biscotti la classifica che vede l’Atalanta prima, il tutto diventa interessante.
Non si sta parlando solo della grande gioia di battere un Milan al 90′ dove il gesto tecnico di Ademola finisce dritto negli archivi tra il goal di Brienza, la rovesciata di Pinilla e il goal di tacco di Luis Muriel, bensì di quella parola che Tullio Gritti aveva citato dopo la gara contro la Roma: consapevolezza (anche sugli spalti).
La consapevolezza prima della partita tra un panino e una birra di avere una squadra matura che mai prima si era vista, la consapevolezza sui gradini dello stadio di non far mancare il sostegno, la consapevolezza che nessuno potrà fermarla purché ci sia l’unione tra squadra, mister, società oltre a chi vive di pane, salame e Atalanta.
Un sostegno continuo dove le Curve hanno spinto rispecchiando a pieno la maturità della squadra: dove la rabbia verso una decisione arbitrale contestata o sul goal di Morata, viene trasformata in sostegno e consapevolezza di ritornare ad essere dominante, come l’Atalanta che se ai tempi s’innervosiva ora invece reagisce alla grande.
La squadra non molla così come il suo tifo dove vince chi ci crede fino all’ultimo minuto: angolo, Kolasinac per Lookman, goal, poi la liberazione. Tra birre volate, grida di gioia anche l’abbracciarsi con gente a caso guardandosi negli occhi a suo di “è tutto vero!”.
22:40, tutti subito a guardare la classifica, poi il grido “Vinceremo il tricolor!”. Non ironico come contro il Verona nel 2000, non assente causa porte chiuse come nel 2020, non continuo come nel 2022, bensì consapevole che possa durare a lungo: di essere lì, ad essere liberi di sognare, comunque vada.