2014
Atalanta, Sportiello modello di gioventù e umiltà: «Faccio il mio dovere»
Parla il giovane numero uno atalantino, esordiente contro il Catania
ATALANTA SPORTIELLO – Marco Sportiello ha esordito in Serie A domenica scorsa nella partita casalinga vittoriosa dell’Atalanta contro il Catania. Il 21enne si è distinto per le buone parate ma soprattutto per l’ottima personalità dimostrata, emblematica in questo senso l’uscita tempestiva che ha negato a Castro la possibilità di tirare a rete da pochi metri. In un’intervista rilasciata alla “GazzettadelloSport”, lui minimizza: «Ho fatto solo il mio dovere, siamo lì apposta. Tutto qui, non potevo rimanere fermo».
DALLA SERIE D ALLA A – Il portiere è nato a Desio, ma è bergamasco di adozione, vive infatti in città da ben 10 anni. Sportiello è solo l’ultimo dei tanti portieri prodotti dalle giovanili dell’Atalanta, da Ceresoli a Casari, da Pizzaballa a Bodini, da Pelizzoli a Consigli l’elenco è lungo. Ecco la sua opinione a riguardo: «All’Atalanta c’è una particolare attenzione per i portieri, si può parlare di una vera e propria scuola. Poi, io qui mi sento un po’ un figlioccio e ci sto bene. Tra venerdì e sabato quando ho saputo che avrei giocato al posto di Consigli mi sentivo un po’ teso, poi con l’avvicinarsi della partita, anche grazie ai miei compagni, ho acquisito sempre più tranquillità». Il portiere rivela anche i suoi modelli e ricorda il recente passato lontano dalla massima serie: «Mi è sempre piaciuto Sebastiano Rossi, forse anche per la sua abilità nel parare i rigori. Invece attualmente come stile apprezzo tanto Samir Handanovic: braccia lunghe e veloci. Tre anni fa ero a Seregno in D, ora sono qui e il mio compito è farmi trovare pronto».
Pierluca Lo Porto