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Dall’illusione di Ceravolo alla beffa finale di Tagliavento: Atalanta-Roma 2009/2010
La partita tra Atalanta e Roma targata 2010: dal vantaggio nerazzurro al ribaltone fino alle polemiche contro l’arbitro Tagliavento
Atalanta-Roma è sempre stata una gara dove le polemiche sono state all’ordine del giorno, soprattutto per quanto concerne alcune decisioni arbitrarie un po’ controverse: per certi versi addirittura fatali nel raggiungimento degli obiettivi della Dea. Su tutte sicuramente la sfida del 2009/2010.
I nerazzurri di Conte sono in piena crisi di gioco, serenità e anche risultati (l’ultimo contro il Lumezzane in Coppa Italia), ma vogliono conquistare una vittoria davanti al loro pubblico ai danni della Roma di Ranieri: lanciati verso lo scudetto.
L’inizio si dimostra favorevole alla Dea che passa in vantaggio con un super goal di Fabio Ceravolo sulla sinistra fece impazzire la difesa giallorossa: l’ex numero 70 era uno dei pupilli del tecnico orobico nel 4-2-4. I nerazzurri giocano molto bene dove il mancato raddoppio di Bellini viene tappato dal pareggio di Vucinic a fine primo tempo.
Nella ripresa la Roma passa in vantaggio di testa con Perrotta, e da lì ricomincia l’assedio dell’Atalanta puntando molto sia sulla qualità di Valdes che di Doni (subentrato), fino a quando a 5 minuti dal termine Cristiano serve in area Tiribocchi che si trova a tu per tu con l’estremo difensore giallorosso, ma Juan lo atterra in maniera evidente.
Nonostante ciò, l’arbitro Tagliavento decide sotto 18 mila fischi di non dare il rigore all’Atalanta, con la squadra piena di rabbia nei confronti del direttore di gara. Finisce 1-2 per la Roma. Paradossale che con il senno di poi lo stesso Tagliavento fu attore protagonista in quell’Atalanta-Bologna che costò la Serie A ai bergamaschi.