2015
Atalanta, Reja: «Qui ho trovato un’organizzazione straordinaria»
Continua l’allenatore: «Dobbiamo vincere almeno una delle due prossime partite»
Edy Reja, allenatore dell’Atalanta, ha parlato ai microfoni di “Sky Sport” del pareggio ottenuto in casa del Napoli e del momento dei nerazzurri: «A Napoli abbiamo sofferto, poi c’è stato l’episodio di Pinilla che ha fatto discutere ma può capitare. Non è facile giocare in 10 per 40 minuti ma i ragazzi hanno fatto un’ottima prestazione e abbiamo portato via un punto fondamentale per noi. Tre pareggi? Abbiamo bisogno di una vittoria per raggiungere il nostro obiettivo, ora abbiamo due partite in casa e una di queste bisogna vincerle. La pressione è importante, c’è molta attesa per queste due partite. Affrontare il Torino non è facile, è una squadra organizzatissima con un tecnico straordionario, e bisognerà stare attenti».
IL DOPO COLANTUONO – «Non è facile sostituire Colantuono. Ha lavorato benissimo in questi 5 anni e non è facile arrivare a campionato iniziato ma i ragazzi stanno seguendo le nostre direttive. Abbiamo mantenuto l’andamento di prima e dal punto di vista tattico stiamo cambiando e spero di avere buoni segnali da qui alla fine del campionato. I valori presenti nella rosa sono importanti, bisogna lavorare a livello mentale perchè questa è una squadra che non è mai stata coinvolta nelle zone basse della classifica, prima abitava a metà classifica e non c’era l’assillo del risultato, ora abbiamo ancora un certo vantaggio ma dobbiamo risalire».
LA SOCIETA’ – Chiosa finale sull’organizzazione societaria: «Cosa mi ha stupito? E’ una grandissima realtà. Capacità di gestione, società molto snella e qui non manca niente. Penso che ci siano poche società a livello nazionale come l’Atalanta e non pensavo di trovare un’organizzazione del genere. Ho un presidente che mi fa due domande, lo vedo una volta a settimana. I giovani? Ci sono Zappacosta e Sportiello che sono già delle realtà, due giocatori destinati a crescere ulteriormente. Poi c’è Baselli, uno considerato già un calciatore di un certo livello e anche lui avrà prospettiva. L’esplosione di Felipe Anderson? E’ stata una gradevole sorpresa. Lui durante la settimana faceva già vedere le sue qualità ma ogni volta che lo facevo giocare e sbagliava una palla veniva fischiato. Non c’è molta pazienza a Roma ma io avevo detto a Tare e a Lotito che questo era un grande giocatore, in tempi non sospetti».