2020

Atalanta, perché Pasalic è determinante nel sistema di Gasperini

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Pasalic rende estremamente fluida la fase offensiva dell’Atalanta. Si è visto con chiarezza nella goleada contro il Cagliari

Se l’Atalanta di Gasperini è una macchina da gol, è anche per l’estrema fluidità della propria manovra offensiva. Oltre alla qualità del palleggio, ci sono continue rotazioni posizionali che mandano in crisi la struttura difensiva avversaria. Per fare esempi: mediani che si buttano dentro, terzi di difesa che si sganciano in avanti o attaccanti che si aprono e consentono ai quinti di buttarsi dentro. L’Atalanta attacca con tanti uomini che sbucano letteralmente da tutte le parti. Proprio per questo, gli avversari faticano a contenere gli assalti della Dea.

Un giocatore spesso sottovalutato ma decisivo per l’Atalanta è Mario Pasalic. Il croato non ha forse qualità tecniche sopra la media, visto che non è particolarmente pulito nel passaggio o nel tiro in porta. In compenso, ha uno straordinario senso dello smarcamento e una grande sensibilità tattica nell’occupare correttamente gli spazi. Non a caso, ha medie gol assai elevate (l’anno scorso 9 gol in meno di 2500′), proprio perché si sa fare trovare nel posto giusto.

Gasperini ha giocatori molto complementari in mezzo al campo, in cui spesso il ruolo di partenza è poco importante: i calciatori si scambiano frequentemente di posizione, con lo scaglionamento che quindi è in costante mutamento. Basti pensare alla nuova posizione di Gomez, che pur essendo nominalmente trequartista agisce a tutto campo. E’ frequente vederlo abbassarsi davanti alla difesa, più in basso dei due mediani.

Un esempio qui, in cui fa da centrocampista centrale.

Pasalic fotografa bene la fluidità dell’Atalanta, con Gasperini che non a caso lo utilizza tanto come mediano che come trequartista. Quando il croato gioca con solo una punta davanti a sé, i suoi compiti consistono soprattutto nel riempimento dell’area. Considerando che Zapata tende spesso ad aprirsi a sinistra, è necessaria la presenza di un riferimento centrale, cosa che Pasalic sa fare a meraviglia.

Quando la Dea va al cross, c’è costantemente l’ex Milan al centro dell’attacco, che diventa così un riferimento offensivo decisivo. In quei casi, è un attaccante a tutti gli effetti.

Un esempio qui. Zapata fuori dall’area, Pasalic occupa il centro.

Nell’ultimo match contro il Cagliari, Pasalic ha invece fatto il mediano in coppia con De Roon. In attacco, giocavano Zapata e Muriel (situazione sempre adottata da Gasperini in queste 3 partite) con il Papu alle spalle.

Come abbiamo scritto qui, le due punte giocavano tendenzialmente distanti tra di loro e molto aperte. Spesso si defilavano per connettersi con i quinti, di conseguenza veniva liberato il centro. Per riempirlo, si è vista una ottima sincronia tra il Papu e Pasalic.

Nonostante Gomez fosse nominalmente trequartista dell’Atalanta, veniva in realtà molto incontro e arretrava la propria posizione. Tant’è che, più che sulla trequarti, il grosso dei suoi palloni li ha toccati intorno al cerchio di centrocampo.

Al contrario, pur facendo nominalmente il mediano, Pasalic si inseriva molto in avanti. Il croato era fondamentale nel riempire la trequarti quando Gomez svuotava il centro. Tant’è che Pasalic, come si vede nel tweet sopra, ha toccato molti più palloni nella trequarti offensiva che non nei pressi del centrocampo.

Questi principi si sono visti con chiarezza in occasione del terzo gol dell’Atalanta contro il Cagliari, che si vede nella slide sopra. Il Papu, il trequartista, viene incontro e svuota il centro dell’attacco (Zapata e Muriel sono abbastanza distanti tra di loro). Il movimento di Pasalic è tanto puntuale quanto prezioso, poiché consente alla Dea di riempire la trequarti. La difesa del Cagliari non riesce a leggere il suo smarcamento, con il Papu che lo serve tra le linee.

Insomma, Pasalic riesce a rendersi utile con qualsiasi sistema tattico. La sua importanza è ulteriormente accentuata dal 3-4-1-2 con Zapata e Muriel, poiché è necessario che tanto il trequartista quanto i mediani riempiano il centro dell’attacco liberato dalle punte.

Anche se è meno vistoso rispetto ad altri, le qualità senza palla di Pasalic sono determinanti nel dare all’Atalanta quell’imprevedibilità offensiva che consente di segnare una valanga di gol.

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