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Il rendimento (anonimo) di Pasalic nella nuova Atalanta: che succede a Super Mario?
Il rendimento del trequartista Pasalic. Attualmente l’ombra di “Super Mario” nonostante impegno e dedizione per l’Atalanta
Per quanto l’Atalanta sia nel ben mezzo di un cambio generazionale, la cosiddetta “vecchia guardia” non ha mai rinunciato a dare la propria impronta sorprendendo in molte occasioni, anche se l’eccezione porta il nome di Mario Pasalic.
Visto il rush finale dell’anno scorso e il ritiro estivo ci si aspettava un giocatore che potesse dare a suo modo un contributo importante, in cui l’aumento della qualità davanti doveva soltanto giovarlo. La realtà del croato è riassunta con un semplice aggettivo: anonimo.
Pasalic fino ad ora, tra trequarti e centrocampo, ha alternato prestazioni molto negative (ultima quella di Udine influenzata anche da una formazione offensiva discutibile) ad apparizioni a partita in corso dove nonostante impegno e dedizione non riusciva a rompere gli indugi: non bastano neanche un goal e un assist per risollevare una situazione, attualmente, in salita-
La fatica con cui è riuscito ad integrarsi nella nuova Atalanta (mettendoci di mezzo anche l’annata 22-23) è evidente a tutti, a preoccupare è la mancanza di quell’impronta decisiva che lo ha sempre contraddistinto. L’anno scorso seppur un girone d’andata altalenante e un passo da recuperare soprattutto nel periodo in cui Gasperini aveva bisogno sia di lui che del tandem colombiano, la sua firma nei momenti delicati era sempre presente: non è solo una questione di reti o assist (seppur pesantissimi), ma di vera e propria impronta all’interno dello scacchiere nerazzurro.
Dall’altra parte si può sottolineare il fatto che sia diventato più centrocampista di quantità, però è davanti che servirebbe Super Mario nonostante qualche briciolo di spinta da dietro riesca anche a darla. Il talento è presente, ma se esso non trova indirizzo si rischia di fare molta fatica.