2020
Atalanta, palle alte e difficoltà: dov’è la difesa? Solo in tre peggio della Dea
In questo inizio di stagione, l’Atalanta è parsa fragile in difesa. Contro il Napoli, decisive le palle alte
L’Atalanta esce dal weekend post pausa per le Nazionali con le ossa rotte. Al San Paolo, la macchina perfetta di Gian Piero Gasperini è stata letteralmente travolta dalla furia offensiva del Napoli; in una sconfitta per 4 a 1 che non lascia spazio a repliche. Tra i reparti nerazzurri messi sotto accusa, c’è sicuramente la difesa che in questo inizio di stagione è parsa fragile e poco concentrata. E non solo contro la squadra di Rino Gattuso.
PROBLEMA PALLE ALTE – Ma è contro il Napoli che la retroguardia dell’Atalanta ha palesato un grosso problema: le palle alte a scavalcare il centrocampo. In più di un’occasione, infatti, Romero, Toloi e Palomino sono andati in difficoltà sul lancio lungo dalla difesa del portiere Ospina. I difensori atalantini hanno bucato diverse volte l’intervento di testa, permettendo agli azzurri di arrivare facilmente in area. La prima avvisa c’è stata nei minuti iniziali di gioco, quando l’estremo difensore del Napoli ha lanciato nello spazio Politano che ha poi servito Lozano per una semirovesciata uscita di poco: in questa situazione, a bucare è stato Palomino che non è riuscito a leggere il rilancio del portiere. La difesa della Dea è poi capitolata al 43′. Rinvio lungo di Ospina, Romero liscia clamorosamente l’intervento di testa e permette a Osimhen di controllare senza problemi, calciare e segnare il gol del 4-0.
NUMERI DIFENSIVI – E a dover preoccupare Gasperini sono anche i numeri della retroguardia bergamasca. In quattro gare, l’Atalanta ha subito 9 reti, ben 2,25 di media a partita. Peggio dei nerazzurri hanno fatto solo Benevento (12), Crotone (11) e Cagliari (10). Questa è la partenza peggiore, negli ultimi anni, per la Dea dalla stagione 2016/2017 quando le reti incassate furono 10.