Atalanta, un cantiere a cielo aperto: dal mercato a Koop
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Calcio d’agosto di un cantiere chiamato Atalanta: dal MERCATO alle AMICHEVOLI (fino a Koopmeiners)

Avatar di Filippo Davide Di Santo

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Gasperini

Calcio d’agosto di un’Atalanta in formato cantiere. Amichevoli, mercato, Koopmeiners e un Gasperini che vuole la squadra completa

Che agosto fosse un mese movimentato in ottica calciomercato è un dato di fatto, ma sicuramente non ad un livello talmente alto da scombussolare gli equilibri di tutti: squadra, mister, società e anche una parte di tifoseria (soprattutto sui social).

Il calcio d’agosto va considerato come tale, dove i test sono all’ordine del giorno, e sia in positivo che in negativo vuol dire tutto o niente. L’Atalanta nei suoi 8 anni ha sempre disputato amichevoli con squadre inferiori non al top della condizione, per poi mettere il turbo e scrivere pagine di storia. Una normale amministrazione dovuta alla preparazione, dove certi reparti hanno bisogno di rodare: soprattutto la difesa dove 9 goal in tre partite sono pesanti. Un discorso che vale anche per i nuovi che hanno la necessità di essere sgrezzati.

Sulla campagna acquisti si parlava di effetto domino, e infatti l’uscita di Bonfanti e la possibile cessione di Bakker libereranno due posti per un difensore più forte e per quell’esterno sinistro dove l’Atalanta potrebbe decidere se far ritornare Robin Gosens o puntare su un altro mister X dopo l’arrivo di Pubill a destra. Stesso discorso per El Bilal che richiede spazio (dove la Dea deve decidere se puntare su Nico Gonzalez) e nel frattempo si proverà a chiudere O’Riley chiudendo una volta per tutte il discorso Koopmeiners.

Su Teun, Gasperini ha scoperto tutte le carte dove è stato l’atteggiamento a penalizzare e non tanto nel rinforzare una diretta concorrente, consolidando ciò che vuole la società: pagare moneta, vedere cammello. Infine una tifoseria divisa tra ottimisti, equilibristi della critica e coloro che insultano anche il giardiniere dell’Atalanta se non arrivano tutti gli acquisti in un giorno: giusto alzare l’asticella (guai a sedersi sugli allori di Dublino) così come oggettivo dire che la squadra non sia ancora nel pieno della sua completezza, ma gridare alla “vergogna” è esagerato.

Bisogna lavorare, costruire e trovare equilibrio, oltre all’entusiasmo che serve per arrivare pronti al 14 agosto contro il Real Madrid. La pazienza è sempre stata la virtù dell’Atalanta, soprattutto nei momenti più delicati: un puzzle che si ricomporrà (a patto che venga fatto).