2015

Atalanta, Marino: «Col Milan Colantuono se l’è giocata»

Pubblicato

su

Il direttore sportivo dei bergamaschi: «Pochi gol? Dovuto alle prime giornate»

Ospite a Radio Anch’io Sport, il direttore sportivo dell’Atalanta Pierpaolo Marino ha celebrato la vittoria della Dea a San Siro: «Noi siamo andati a San Siro dopo un’ottima settimana di lavoro da parte della squadra. Quando ho visto come Colantuono preparava la partita, con due punte e mezza e una squadra offensiva, ho pensato che sarebbe arrivata o una grande sconfitta o una grande vittoria, in un momento no del Milan. Sembra che stiamo facendo un campionato peggiore degli scorsi anni, ma in realtà giriamo con un punto in meno rispetto alla passata stagione. Le squadre di Colantuono, soprattutto nel girone di ritorno, realizzano più punti rispetto al girone d’andata».

BANDIERA – Marino prosegue: «Una delle mission che si è dato il presidente Percassi è quella di ripagare il settore giovanile dell’Atalanta, avendolo anche formato. Essendo stato allevato nel nostro settore giovanile, il presidente ha un occhio di riguardo, e siamo al lavoro per migliorare una struttura come quella di Zingonia, già all’avanguardia».

SECONDA FASCIA – Marino parla anche del calcio di provincia, che sta facendo buone cose: «Questo è un segnale di risveglio. Effettivamente in questo momento la provincia manda segnali di interesse per il lancio dei giovani, cosa, questa, che per la legge del tutto e subito, non fanno le grandi squadre, a parte la Juventus che negli ultimi tempi ha attuato un po’ questa politica coraggiosa, anche se non proprio sui giovani italiani».

MILAN – Inevitabile non parlare di Milan: «Innanzitutto la crisi del Milan è un po’ la crisi del sistema italiano, perchè le grandi imprese vanno in difficoltà. Dovendo il Milan contare sulle proprie risorse, può avere delle difficoltà nell’andare a fare una politica sui parametri zero, che comportano grandi ingaggi che non fruttano plusvalenze. E’ la logica conseguenza che non ci sia più un Berlusconi degli anni 80, quando poteva prendere i Van Basten o i Gullit, giocatori nel fiore della carriera e con margine di miglioramento. Credo che sia questa la lettura delle cose. E’ difficile trovare dei mecenati, e quindi la politica tecnica ed economica diventa difficile da pianificare».

ANIMO CALDO – Marino ha parlato anche del nuovo acquisto Pinilla: «Noi vorremmo farlo a rimanere a Bergamo il più a lungo possibile. Penso che sia un buon acquisto per l’Atalanta. Magari a Bergamo riesce a smentire la sua voglia di continui cambiamenti. Attacco? Abbiamo preso Pinilla 15 giorni fa, e la caratteristica dei pochi gol fatti è riferita alle prime giornate, perchè nelle ultime partite siamo tra le squadre che hanno segnato di più, abbiamo la media di un gol e mezzo».

MERCATO – Ancora Marino: «Mi aspetto dei colpi dalle grandi, in particolare dalla Juventus, e anche il Milan farà ancora qualcosa. Destro? Credo che rimarrrà alla Roma, perchè nell’ultima partita Garcia lo ha preferito a Totti, e questo è un segnale per il giocatore. Il fatto che abbia segnato mette anche i dirigenti di fronte a grosse responsabilità se dovessero decidere di cederlo».

 

Exit mobile version