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Atalanta, le aspettative intorno all’attacco nerazzurro. Cosa manca davanti?
Le aspettative intorno all’attacco dell’Atalanta: reparto da sistemare o troppi paragoni con il tridente Ilicic-Zapata-Gomez?
La stagione 2023-2024 si sta avvicinando, e l’Atalanta ha avuto modo di compiere i suoi primi colpi di mercato (Kolasinac, Bakker e Adopo), ma tralasciando il discorso cessioni o la telenovela Hojlund, come ci si muoverà davanti?
Per parlare del reparto offensivo bisogna ritornare ai bilanci di fine stagione. Analisi riassunta in una semplice parola: qualità. Quella qualità da ritrovare con continuità e non solo dipendente dalle giocate di Hojlund, Lookman e all’occorrenza anche di Boga. Tesi confermata da Gasperini nelle ultime uscite, dove ha definito l’attacco come reparto prioritario per quanto concerne gli interventi sul mercato.
Sulla carta non sarebbe un blocco da smantellare: basterebbe soltanto vendere gli esuberi (Zapata-Muriel su tutti), prendere un vice Rasmus e il reparto avrebbe tutte le carte in regola per essere presentabile. Per esempio un 3-4-1-2 con Koopmeiners trequartista dietro a Hojlund-Lookman, e nella ripresa approfittare di Jeremie, Pasalic e all’occorrenza anche i giovani Latte Lath e Cambiaghi.
Il nodo sta nella visione tecnica del mister: accontentarsi di un attacco competitivo e meno bello da vedere o insistere nel voler riproporre una roba speculare a Gomez-Ilicic-Zapata? Un tridente desiderato con tanta malinconia in primis da Gasperini, e troppe volte paragonato anche a proposte offensive coerenti con la squadra, ma lontani anni luce da quella perfezione.
Non bisogna dimenticare quelli che furono gli attacchi di Gasperini anche con giocatori più tecnici e meno spettacolari: da Kurtic nel 2017 a Cristante l’anno dopo, dal Pessina post Papu fino ai giorni nostri tra Teun metronomo e 3-4-3. Parola al campo e al mercato, considerando che l’Atalanta ha una base offensiva e che per riottenere “quel tridente” ci vogliono grandi rivoluzioni e soprattutto pazienza.