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Atalanta, la difesa imbarca acqua: Kolasinac e Scalvini non bastano come compartimenti stagni

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La situazione attuale della difesa dell’Atalanta: ristrutturata poco, singoli a fare il triplo del lavoro e prestazioni preoccupanti

Sentirsi inaffondabili è un grave errore, farlo in condizioni che dicono il contrario è tanto grave quanto poco oggettivo. Lo è stato nella Bella Epoque quando venne battezzata la “Classe Olympic” nei cantieri di Belfast, soprattutto di fronte ad incidenti che rappresentassero 1/4 della realtà. L’RMS Olympic subì un forte danno da parte dell’incrociatore Hawke in un semplice canale, e ciò venne etichettato come indistruttibile, fino a quando la sua gemella Titanic non affondò aprendo gli occhi a tutti.

Dall’acciaio fragile della White Star Line alla fragilità della difesa dell’Atalanta nonostante i due “zeri” contro Sassuolo e Monza: attualmente il reparto più debole e meno rinforzato della squadra. Dalla rivoluzione all’immobilismo. Certo, è arrivato un giocatore come Kolasinac ma è paragonabile ai compartimenti stagni dello stesso Titanic: può reggere fino ad un certo punto, ma se la quantità d’acqua è superiore neanche sua maestà può tenere a galla la nave.

Stessa difesa, stessi errori, e se almeno fino a qualche anno fa era l’attacco a mettere la polvere sotto il tappetto, ora la storia è cambiata. Nel mezzo anche la questione del “difensore centrale” mai arrivato: ruolo attualmente ricoperto da Scalvini.

Il talento nerazzurro ha dimostrato non poche difficoltà rispetto al compito di braccetto. A Firenze ha tenuto anche abbastanza bene, ma nel momento clou ha incappato in errori fatali (non che l’intera difesa sia stata esente da colpe). Tanta dedizione che però non basta per prendere le redini di un reparto malandato.

Paradossalmente analizzando i goal subiti nelle prime 4 giornate di campionato questa è la terza miglior difesa del ciclo Gasperini (davanti ci sono le ultime due annate), ma è il “come” che fa la differenza. Fino a gennaio l’Atalanta dietro dovrà tirarsi insieme, altrimenti sperare che a tappare quegli squarci sia ciò che ha reso la Dea grande: capace di nascondere un problema troppo importante per essere ignorato.

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