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Atalanta, Gasperini: «Mercato imprevedibile. Hojlund? Il suo futuro…»
Le parole dell’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini tra calciomercato e sulla nuova stagione nerazzurra
Ai microfoni di Sky Sport 24, l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha rilasciato qualche dichiarazione tra calciomercato e sulla nuova stagione nerazzurra.
LE PAROLE – «Ogni anno le preparazioni sono molto diverse: tanti giocatori che non sai se restano, un contesto diverso da qualche anno fa dove si fa fatica a capire. Stiamo lavorando molto dal punto di vista atletico e meno tattico per colpa del mercato. Hojlund via? Non lo so, il mercato è imprevedibile, il valore di un giocatore è qualcosa che cambia da un giorno all’altro: lui è uno dei migliori in Europa. Alcuni giocatori sono rimasti fermi, tantissimi invece sono rimasti impegnati tra Nazionali e Under 21: i calciatori ora hanno poco tempo per fare la preparazione. Mercato? Ci sono tanti giocatori che interessano, ma servono quelli giusti per fare il salto di qualità: l’Atalanta è abbastanza coperta. Uno come Scalvini non è facile farlo uscire ogni anno: Samaden porterà grande conoscenza per il Settore Giovanile: l’Atalanta ha bisogno di questo, anche nelle vendite. Le risorse vengono attraverso queste operazioni: di fronte a offerte importanti bisogna cedere per poi reinvestire. Con l’Atalanta abbiamo ottenuto grandi risultati, conta molto più dei trofei: portare una società dalla metà classifica ai piani alti. Non è facile perché l’Europa è sempre un risultato importante. Io ad una big dopo l’esperienza all’Inter? Ci sono stati monenti come il 2011, ma era un contesto particolare. In questi 8 anni non ho mai avuto la possibilità di andare in un’altra squadra: l’ambiente straordinario per lavorare, anche nei confronti della società. In momenti difficili i nostri tifosi ci sono sempre stati. Bergamo è una piazza difficile da trovare in Italia. Noto un grande entusiasmo questa stagione, ed essere ritornati in Europa è stato fondamentale: abbiamo fatto un campionato difficile, ma siamo sempre stati tra le prime 6. Mi arrabbio molto spesso quando manca l’unione all’interno: Bergamo è tanto compatta quando decisiva».