2017
Atalanta da sballo, i 5 pezzi in odor di mercato
Atalanta oltre ogni ragionevole dubbio autentica sorpresa della Serie A 2016-17: prospettive nel breve e medio termine
Se esiste un argomento che mette insindacabilmente d’accordo tutti sull’attuale edizione della Serie A riguarda la sua gradita sorpresa: si chiama Atalanta, l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, che contro ogni pronostico si trova – ad otto turni dal termine del campionato – in piena zona Europa. Quinta, a sei punti dal terzo posto occupato dal Napoli in chiave Champions League, oppure – se vogliamo restare con i piedi a terra, per quanto di piedi a terra si possa parlare – con un divario di quattro lunghezze sulla settima forza, quel Milan che proverà fino all’ultimo a contenderle un posto nella prossima Europa League. Allo stato dei fatti la finale di Coppa Italia tra Juventus e Lazio, prima e quarta forza della classifica, libera il posto europeo per la sesta: crescono dunque le chance per i nerazzurri di centrare un traguardo che a bocce ferme sarebbe risultato ben oltre ogni lecita aspettativa.
Impresa Atalanta: meriti e…
Quello degli uomini di Gasperini è un vero e proprio saggio calcistico: il lavoro tattico di un allenatore chiaramente sottovalutato nello sviluppo della sua carriera ha fatto rendere al massimo una squadra giovane (età media appena superiore ai 25 anni), valorizzandone complesso e talenti individuali. Le due cose sono andate di pari passo, senza scontrarsi come invece spesso avviene in altri contesti: l’Atalanta si è espressa coralmente, non rinunciando ad esaltare i suoi pezzi migliori. E’ il tasto spesso suonato dallo stesso Gasperini, che appena ha avuto occasione ha ricordato come il tutto sia stato possibile grazie ad un organico ricco di calciatori di qualità: perdonaci Gasp, ma così tanto non ce ne eravamo accorti. C’è un’azione che spiega meglio di ogni altra parola il fenomeno Atalanta: quella della rete con cui Conti ha dato il là alla fresca goleada del Marassi sul campo di un Genoa di fatto umiliato dal ciclone bergamasco. Traversone di Spinazzola dalla corsia sinistra, irruzione dell’esterno destro che con una rovesciata apre le danze dello 0-5. Fermiamoci un attimo: in quel gol c’è tutto. Due esterni del 3-5-2 (non quelli offensivi del 4-3-3 o al limite del 4-2-3-1, dove risulterebbe normale) che si trovano con la disinvoltura con cui si cercano due attaccanti, senza far perdere equilibrio alla squadra, e risaltando l’espressione individuale del talento, vedi il colpo pazzesco con cui Conti deposita nella porta genoana.
… calendario: insidie e opportunità
Un saggio calcistico che all’evidenza della classifica aggiunge la pietra del merito: l’Atalanta vive tra le grandi non casualmente. Gasperini si è peraltro dimostrato reattivo nella gestione degli eventi: vedi in primis la cessione di Gagliardini perno della sua mediana fino a gennaio, poi venduto all’Inter al cospetto di un’offerta irrinunciabile per un club delle dimensioni dell’Atalanta. Il buon Gagliardini ha dimostrato di che pasta è fatto prendendosi di fatto il centrocampo di una realtà storica ed ambiziosa come lo è l’Inter, ma chi si aspettava il contraccolpo per la banda Gasperini ha decisamente toppato il pronostico. Rendimento inalterato, prontezza nelle soluzioni, nessuno si è accorto che in campo ci fosse Freuler al posto del gioiello appena ceduto. Dove può arrivare ora quest’Atalanta? Il calendario da qui al gong finale del campionato nasconde alcune insidie: su tutte, ovviamente, le sfide contro le prime due forze della classifica. Prima la Roma, all’Olimpico, poi la Juventus all’Atleti Azzurri d’Italia. Lì dove, alla terzultima giornata, passerà anche il Milan di Montella per quello che a tutti gli effetti ha il sapore di uno scontro diretto con vista sull’Europa. Atalanta che dovrà resistere tra le prime sei fino all’ultimo minuto di quel cruciale snodo: può chiudere poi con agevolezza negli ultimi due turni della Serie A, ad Empoli e contro il Chievo, al cospetto di due squadre che con ogni probabilità non avranno più nulla da chiedere alle loro stagioni.
Atalanta e calciomercato: bottega cara?
L’Inter per garantirsi le prestazioni di Roberto Gagliardini ha dovuto sborsare ben 27 milioni complessivi, comprensivi di prestito oneroso, base fissa per il riscatto ed eventuali bonus legati a prestazioni e risultati di squadra. Poco meno di 20 – sempre considerando importo fisso e variabile – sono toccati alla Juventus per prendersi il futuro di Mattia Caldara, esplosivo centrale della batteria di Gasperini: forza fisica, perfetta scelta di tempo sia in fase di marcatura che in proiezione offensiva sui calci piazzati, personalità e testa alta nell’impostazione del gioco. Ma la bottega Atalanta potrebbe presto essere presa d’assalto e perdere ulteriori pezzi pregiati: cinque su tutti. Partiamo da Rafael Toloi: il club nerazzurro si è assicurato per soli cinque milioni di euro – nell’estate del 2015 – un difensore che ne vale almeno il doppio. Dopo due stagioni disputate su livelli importanti le squadre di medio-alta levatura potrebbero essersene accorte: difensori affidabili in giro non ne avanzano di certo e per chi ne è alla ricerca la soluzione di questo brasiliano classe ’90 (con passaporto italiano) potrebbe risultare altamente gradita. Li abbiamo citati nel racconto dello spettacolare gol del Marassi: Andrea Conti e Leonardo Spinazzola. Classe ’94 il primo, ’93 il secondo: due esterni totali, rafforzati enormemente dalla gestione Gasperini. Hanno passo per spingere, accortezza negli equilibri, doti tecniche che completano il repertorio. Il primo piace al Napoli che cerca un esterno destro – in luogo di Maggio – da alternare ad Hysaj, il secondo è già della Juventus che deve sostituire la partenza di Evra. Valore di mercato già alto: oltre i dieci milioni di euro. Per il ventenne Franck Kessié farebbero carte false in tanti: ad onor del vero, almeno a parere di chi vi scrive, qualche limite tecnico, a fronte però di una straripante forza fisica e dinamismo. I numeri poi parlano chiaro: 7 reti stagionali e 4 assist, un impatto chiaro ed evidente nell’economia della squadra. Roma avanti ma sarà bagarre. Dulcis in fundo lo scatenato Papu Gomez: semplicemente inarrestabile. Si era perso per un tratto della sua carriera: l’esperienza al Metalist in Ucraina e qualche passaggio a vuoto di troppo. Ma ora le reti in campionato sono 14, una ogni due partite, gli assist serviti ai compagni 8, le prestazioni letteralmente devastanti nell’abbinamento di qualità e quantità. E’ inevitabilmente il fattore di questa Atalanta: classe ’88, potrebbe essere ingolosito dall’ultima reale chance di essere chiamato da una grande squadra. Eppure, in caso di qualificazione europea, ha promesso di restare: staremo a vedere, sarebbe bello che il giochino non si smantellasse, ma l’Atalanta di Gasperini ha fatto parlare di sè. E non soltanto in Italia.