2015

Atalanta, ecco Reja: «Non potevo dire di no»

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In diretta, la presentazione del nuovo tecnico degli orobici

In diretta dalla sala stampa del centro sportivo, la presentazione del nuovo tecnico dell’Atalanta, Edoardo Reja, che ha preso il posto di Stefano Colantuono.

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L’INCORONAZIONE – Prende la parola Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta: «Buongiorno, sicuramente non è stata una scelta facile, ma sofferta e dolorosa, per interrompere il rapporto con Stefano Colantuono. Abbiamo vissuto stagioni importanti e ricche di soddisfazioni, restano stima affetto e gratitudine. Colantuono ha fatto tanto per lui ma anche l’Atalanta ha fatto lo stesso per il mister. Serviva una scossone ed era indispensabile voltare pagina . Era fondamentale trovare la persona giusta, c’è stata la disponibilità del signor Edy Reja, importante per portarci alla salvezza di qui alla fine del campionato. Non ci sono più scusanti, abbiamo fatto l’intervento giusto al momento giusto, un in bocca al lupo».

foto: CalcioNews24.com

MENTRE ASPETTO CHE RITORNI – Prende la parola Edy Reja: «Ringrazio il presidente per la fiducia, ha una storia importante e sono contento di essere arrivato qui. Non è facile subentrare in corsa, ma c’è la disponibilità dei giocatori perché non abbiamo più tempo. Ho trovato un gruppo attento e volenteroso, c’è voglia e determinazione di uscire da questa situazione. Sono contento, ho conosciuto staff tecnico e dirigenziale, è composto da persone esperte e adesso io avrò il compito di togliere la squadra da queste zone basse della classifica. ci sono i mezzi per farlo, ma sappiamo che cambiare filosofia e mentalità non sarà facile. Prometto impegno determinazione e serietà sul lavoro, ho accettato questo impegno e quando la società mi ha chiamato non potevo dire di no, per la serietà delle persone che la compongono. Nel giro di poco ci siamo trovati subito in sintonia. Abbiamo bisogno che il pubblico sia vicino alla squadra: so l’importanza che ha la tifoseria di Bergamo per questa squadra».

I CORRETTIVI – Prosegue Reja: «La classifica è bugiarda, perché per le prestazioni l’Atalanta è sempre stata all’altezza e non ha mai subito le iniziative dell’avversario. Ha condotto la gara, poi certo, gli episodi spesso sono decisivi. Juve, Roma, Napoli e Lazio sono di un altro livello, per il resto tutte le squadre se la giocano. Possiamo fare meglio, la rosa è adeguata e ne usciremo. Modulo? Alla Lazio ho giocato sempre con il 433, nell’ultimo anno come nei precedenti. Il modulo qui.. Non so se in due o tre giorni riuscirò a cambiare mentalità e anche aspetto tattico, abbiamo provato soluzioni e vedremo se domenica le metterò in atto.Parma? Il campionato in questo periodo è poco regolare, dispiace per il Parma e per i giocatori, che vogliono scendere in campo. Io ho preparato la gara nel migliore dei modi, sappiamo che cosa ci aspetta, loro avranno voglia di rivalsa sicuramente. In questi ultimi anni hanno sempre mantenuto alto il livello qualitativo della rosa, considerando anche i campionati precedenti li ho sempre visti all’avanguardia. È una squadra non da quelle posizioni in classifica, dovrà essere altissimo il livello di concentrazione». 

OBIETTIVI – Prosegue Reja: «Giocare con la doppia punta, considerando le caratteristiche, non è semplice. Gli esterni peraltro sono più attaccanti, penso a Zappacosta e Gomez, per cui diventerebbe un 4-2-4. È una soluzione, ma penso sia opportuno il 4-3-3 ora come ora. Subentrare non mi preoccupa, su venti partite abbiamo fatto tanti punti e per poco non siamo andati in UEFA. Il presidente mi chiede la salvezza e io voglio dare sicurezza a questa squadra, che ne ha persa un po’ recentemente. Quando va in vantaggio, non riesce a gestirlo: le qualità ci sono, ma lavorerò sotto questo punto di vista. Ora, comunque, siamo salvi: vediamo di non andare mai in discussione, questa è la mia volontà. Denis alla Lazio? L’ho avuto a Napoli ed era una delle richieste che avevo fatto in biancoceleste, però si chiedono tanti giocatori, presidenti e direttori sportivi cercano poi altre soluzioni».

LE MODIFICHE – «Nuova mentalità? Mi piacerebbe vedere una squadra un po più sicura, non è perché sei in vantaggio o perché sei sotto che devi cambiare atteggiamento mentale. Se hai forza, giochi nello stesso modo, che tu sia in vantaggio o no. Quando pensi di portare a casa e allora rinculi, per me non è accettabile. Io sono qui per dare una filosofia di gioco al gruppo. È tempo non ce n’è tanto. Maxi Moralez? È un giocatore che può giocare tra le linee, lo collocherei dietro la punta. Ora non ce l’ho, vedremo. Ogni giocatore dovrebbe essere nella posizione più gradita a lui. Denis non segna? È un ragazzo che ha bisogno di tanta considerazione attorno a se, deve avere fiducia totale, anche a Napoli ha avuto problemi quando è arrivato. Qui ha fatto un campionato importante, con un rendimento altissimo e con tantissimi gol. Ha una media altissima, spero di ritrovarlo perché è quello che ci manca. Con lui ancora devo parlare».

LE CHIAVI – Prosegue: «Qua a Bergamo l’Atalanta ha giocato bene vinto tanto con il 4-4-2 ma perché c’erano anche i giocatori adatti. Per infortunio alcuni non ci sono, anche io vorrei mantenere questo modulo ma devo valutare le caratteristiche di coloro che ho a disposizione. Dal punto di vista fisico non so in che condizioni sia la squadra, l’unico test attendibile è la partita. In ogni caso, più o meno bisogna mantenere gli stessi accorgimenti delle settimane precedenti, non ha senso stravolgere tutto. Dobbiamo mantenere gli stessi carichi di lavoro, sono arrivato mercoledì e domenica avremo la partita. Ho avuto una grande risposta dal gruppo, c’è totale disponibilità. Chi regista tra Cigarini e Baselli? Sicuramente il primo, perché ritengo Baselli una mezzala. Cigarini ha qualcosa in più dal punto di vista tecnico, mentre Daniele ha un po più per quel che riguarda l’interdizione. Baselli è un po’ come Biglia, Cigarini come Ledesma, diciamo così».

LA ROSA – Prosegue Reja:«Davanti abbiamo Pinilla, Denis e Bianchi come centravanti, Boakye è una punta e però si adatta anche come seconda. Ma se io giocassi con un attaccante, sicuramente tre sarebbero di troppo. vedremo, cercherò soluzioni a gara in corso. Cosa non va? Secondo me c’è timore di non portare a casa la partita, c’è un cambio di mentalità che dobbiamo fare. Ovvio, la sicurezza te la dà solo il risultato, ma l’Atalanta tutte le gare le ha fatte a buoni livelli. Ho visto alcune partite e questa è la mia valutazione. Trovare Marino qui è stato importante, con lui posso parlare apertamente perché ho un contatto diretto. Contratto? Non mi interessa più di tanto, penso solo al lavoro. I miei colleghi hanno 3-4 anni di contratto… Se le cose funzionano per me è sufficiente una stretto di mano, non è fondamentale il contratto per essere in sintonia. Io vicino al Bologna? Ufficialmente sono stato accostato a Cagliari, Bologna e tante altre squadre. Ma a contattarmi l’unico è stato Marino».

DAL NOSTRO INVIATO: GIOVANNI MAFFEIS

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