2012
Atalanta, dirigenti e allenatori coinvolti nel caso-Bocia
ATALANTA – L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport dedica tanto spazio a quanto sta accadendo a Bergamo, dove è stata chiusa l’indagine relativa ai rapporti tra i tesserati dell’Atalanta e gli ultras, in particolare i capi di questi ultimi, ovvero Claudio Galimberti, per tutti ‘il Bocia’. In pellegrinaggio presso il Bocia andavano in tanti: dirigenti, giocatori, allenatori, massaggiatori, politici. Persino tra le forze dell’ordine c’era chi chiudeva un occhio, e alcune volte entrambi. Gli indagati sono 147, 56 dei quali tifosi del Catania per gli scontri del settembre 2009. Ci sono anche due politici leghisti: Daniele Belotti, ex assessore regionale, e Alberto Maffi, sindaco di Gandosso. Per il primo l’accusa è di concorso esterno in associazione per delinquere; l’associazione è contestata a Galimberti e ad altri cinque atalantini. Gli episodi di violenza analizzati vanno dal 2006 al maggio 2012, quando un tifoso della Juventus che stava festeggiando lo scudetto venne derubato della sciarpa e picchiato sotto gli occhi del Bocia che, secondo la testimonianza dell’aggredito, gridava «Copèl de bòte», ammazzalo di botte. Persino Antonio Conte, a Bergamo pochi mesi e protagonista di un duro litigio proprio con Galimberti, rimane coinvolto in questo malcostume. L’1 febbraio 2010, a meno di un mese dalle dimissioni, «inspiegabilmente sente la necessità di chiamare» il Bocia. Poi altri tesserati, tra cui Andrea Agostinelli, Riccardo Zampagna, Angelo Gregucci e l’ex dg atalantino Giacomo Randazzo.