2012

Atalanta, Denis: “Europa League? Prima la salvezza. Futuro..”

Pubblicato

su

CALCIOMERCATO ATALANTA DENIS – Con la spinta dei tifosi è tornato a segnare, ha annientato con una doppietta l’Inter, che lo considera ideale come vice-Milito, e si è guadagnato anche i complimenti di Zanetti. German Denis, intervistato da L’Eco di Bergamo, ha allontanato le voci di mercato ed è restato con i piedi per terra circa il sogno Europa League.

Si è tenuto i gol per la serata più importante?

«È la vittoria più bella da quando sono a Bergamo. La cosa principale è aver vinto. Siamo in un momento dove dobbiamo essere consapevoli di quello che stiamo facendo ma anche tenere i piedi per terra perché non sappiamo dove saremo domani. Perciò dobbiamo solo continuare così».

Durante il riscaldamento la curva le aveva pronosticato il ritorno al gol. Ha visto quello striscione?

«L’ho visto e ne approfitto per ringraziare i tifosi che mi sono stati molto vicino, mi hanno dato una spinta come mai mi era successo e mi è servito tantissimo in un momento magari di difficoltà in cui mi è mancato il gol».

Anche i compagni le sono stati vicino…

«Devo dire tutti, qui il gruppo è sano e tutti vanno dalla stessa parte. E tanti compagni prima della partita mi hanno detto che avrei segnato».

Ma come ha vissuto questo periodo in cui la palla sembrava non voler entrare, colpiva pali e quando segnava gol regolari glieli annullavano?

«Capita a tutti gli attaccanti. Era un periodo dove tutto andava storto, ma per me l’importante era che la squadra facesse punti».

Però non sono mancate le critiche.

«Meno male che io non mi metto a leggere tutti i giornali. Cercavo di non guardarli, però qualcosa sentivo. Ero convinto che dovevo solo lavorare di più e cercare di fare bene per la squadra».

Però è indubbio che l’anno scorso era partito meglio in fatto di gol.

«Ho fatto una preparazione diversa. L’anno scorso per essere pronto subito, quest’anno per mantenere questo livello per gran parte del campionato. E in questo momento fisicamente mi sento benissimo».

Potrebbe ripetersi l’ultima stagione ma al contrario: l’anno scorso ha segnato tanto all’inizio e meno nel ritorno…

«Speriamo, magari fosse così perché se rifaccio i gol dell’anno scorso per l’Atalanta sarebbe molto importante. Ma obiettivi non me ne pongo, non per scaramanzia ma perché se mi metto in testa un obiettivo personale non va bene. Penso solo alla squadra».

Cosa ha pensato quando ha sbagliato quell’occasione nel primo tempo?

«Speravo di averne un’altra, altrimenti mi sarebbe rimasto l’amaro in bocca per tutta la settimana. Ma sapevo che il gol sarebbe arrivato, perché avevo fiducia, voglia, avevo tutto quello che serviva per invertire una situazione che ultimamente non mi faceva segnare».

Non ha avuto paura a calciare quel rigore dopo averlo sbagliato l’anno scorso?

«Paura no, però un po’ di brividi sì. Ma paura mai».

Ci spiega quella maglietta con la K barrata mostrata dopo il gol. Un segno di protesta contro il governo argentino presieduto da Cristina Kirchner?

«Non voleva essere niente di politico. Io non sono né di una parte né dell’altra, ma era soltanto una cosa personale. In un mese prima mia madre si è ritrovata con una pistola puntata al petto per rapinarla e dopo mia suocera una pistola puntata alla testa. Due anni fa hanno ammazzato un mio familiare. Non ho niente contro il governo, non capisco tanto di politica, ma sono argentino e sinceramente ho paura perché ho la famiglia là e io sono lontano e non posso fare niente. Il mio gesto era solo per la sicurezza che manca in Argentina e spero che questa situazione cambi ».

Dopo la partita ha parlato con qualche argentino dell’Inter?

«Sono amico di Zanetti, mi ha fatto i complimenti per la partita».

E a casa cosa le hanno detto?

«Mio figlio che è atalantino, ma simpatizza anche per l’Inter visti i tanti argentini, era contentissimo. Ma tutta la famiglia era felice perché loro soffrono con me, quando torno triste sono loro che mi stanno vicini».

A Parra invece cosa si sente di dire?

«L’ho visto con una voglia incredibile. Questo è un vero gruppo, con giocatori di questo tipo che hanno voglia di dimostrare di essere utili. Mi dispiace perché secondo me non aveva nemmeno fatto fallo».

Ora la Fiorentina. L’anno scorso aveva segnato sia all’andata sia al ritorno…

«Sì, però era un’altra Fiorentina, totalmente diversa da quella di quest’anno. Vedo una Fiorentina che ha fame, è molto compatta. Sarà dura, dovremo prepararci bene. Ma è il momento giusto per affrontare una Fiorentina di questo livello perché psicologicamente stiamo molto bene».

Si può pensare all’Europa League?

«Pensiamo prima di tutto a conquistare i punti necessari per arrivare alla salvezza: se ce li prendiamo velocemente, poi ci divertiamo. È giusto che il tifoso sogni, ma noi dobbiamo solo pensare a continuare così».

Il futuro di Denis?

«Io sto totalmente pensando all’Atalanta, non penso ad altro ma solo a far bene qua».

Exit mobile version