2014
Atalanta, De Luca: «Qui per crescere, sognare la Nazionale… e una big»
Lattaccante nerazzurro tra la felicità del presente e i sogni futuri.
ATALANTA DE LUCA – Cresciuto nelle giovanili del Varese, dove è stato soprannominato “La Zanzara”, Giuseppe De Luca sta attraversando un buon momento, spinto anche dalla cavalcata dell’Atalanta in campionato: «Stiamo bene fisicamente e siamo sospinti da un entusiasmo enorme: il nostro, quello della società e soprattutto dei tifosi. E’ esaltante far sognare una città intera. C’è una passione che mi ricorda quella di certe piazze del Sud. Accoglienza festosa? Qualcosa immaginavo, perché conosco il rapporto che c’è tra i tifosi e la squadra. Purtroppo non c’ero perché sono rimasto a Bologna, ma i racconti e i video dei compagni erano da pelle d’oca. Con quel tifo le gambe vanno da sole, ogni gesto è carico di adrenalina», ha dichiarato l’attaccante nerazzurro ai microfoni di “Tuttosport”.
TRA PRESENTE E FUTURO – De Luca ha parlato poi della sua felicità a Bergamo senza però privarsi del sogno di vestire un giorno la maglia di un top club: «Certo! Intanto perché sarò in A per il terzo anno consecutivo e poi è davvero il posto giusto per crescere: la società è organizzata, lo staff è preparato. Quelli che vengono da altre realtà provinciali sono d’accordo nel sostenere che è il top. Chiamata di una “grande”? E chi non la vorrebbe. Un sogno, ma anche un obiettivo che ti stimola a migliorare. Ci spero, certo, ma so che devo lavorare tanto, dare continuità alle prestazioni e segnare tanto. Da bambino ero tifoso dell’Inter e il mio idolo era Ronaldo. La professione ha prevalenza e ora non vado oltre la curiosità per il risultato».
TRAGUARDI – Infine, il centravanti ha parlato di obiettivi, spaziando dalla Nazionale, a quelli dell’Atalanta e finendo sui sogni personali, senza tralasciare il rapporto schietto con il suo allenatore, Stefano Colantuono: «Ogni calciatore desidera vestire la maglia azzurra. Spero di poter arrivare anche alla Nazionale maggiore: l’Europeo di Francia lo punto. Colantuono? Lui non molla nemmeno nelle partitelle con gli altri componenti dello staff: si impegna come in una finale e mena pure. Fuori dal campo ridiamo e scherziamo, ma quando è l’ora delle scelte non guarda in faccia a nessuno. Però ha il merito di essere molto diretto e così non ci sono fraintendimenti. Poi è ovvio: ora che gioco e segno sono più contento e si vede anche il frutto del lavoro. Europa? Siamo lì e ci crediamo, sarebbe assurdo dire il contrario. E poi sentiamo la spinta della città: sarebbe un delitto non cullare questo sogno insieme a loro. Quale gol sogno? Quello decisivo nella finale Mondiale, ma anche meno clamorosi, come quello che fa vincere il derby scudetto all’Inter».