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Atalanta, la Coppa Italia sognata, sfiorata e desiderata anche dopo il 22 maggio: obiettivo vincerla (per riempire la bacheca)
Quella Coppa Italia che l’Atalanta vuole conquistare dopo anni di attesa: la realizzazione di ciò che è rimasto incompiuto
La Coppa Italia per gran parte delle squadre è vista come una competizione occasionale: di poco conto se non riesci a conquistarla, opportunità se sei vicino alle fasi finali. Nonostante la vittoria dell’Europa League, per l’Atalanta, soprattutto negli ultimi anni, essa ha rappresentato ciò che si è sempre desiderato, ma che è rimasto attualmente incompiuto.
Per quanto il 22 maggio 2024 possa avere un valore enorme (e anche superiore rispetto all’attuale trofeo), tuttavia la Coppa Italia rimane ancora un neo da colmare e da riportare a Bergamo dopo anni di finali perse: sensazione che va dai calciatori agli addetti ai lavori fino alla città di Bergamo.
Da Dublino in avanti la mentalità è cambiata all’Atalanta: è stato compiuto quello che ancora era rimasto senza la parola “lieto fine”, dove per certi versi, da parte tifosa, la “Coppa Italia” come strumento di sfottò sminuendola (quando magari era presente in tutte le finali sugli spalti tra Olimpico e Reggio Emilia). Certo, è chiaro che portare a casa l’Europa League abbia tutto un altro sapore, ma snobbare un trofeo non è da Atalanta, soprattutto quando Gasperini tiene (giustamente) tutti in riga non presentando segni di pancia piena: le coppe sono coppe e riempire la bacheca a Zingonia è normale amministrazione per una big.
La voglia di fare bene si percepisce anche dai giocatori squadra con una vecchia guardia che vuole spingere la nuova a portare quella Coppa che nel 1963 non si festeggiò (causa scomparsa di Papa Giovanni), e che per troppe volte si è peccato a pochi metri dal traguardo. Una missione da compiere per scrivere un’altra pagina di storia.