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Realizzazione di ciò che è rimasto incompiuto: la Coppa Italia per l’Atalanta
Quella Coppa Italia che l’Atalanta vuole conquistare dopo anni di attesa: la realizzazione di ciò che è rimasto incompiuto
La Coppa Italia per gran parte delle squadre è vista come una competizione occasionale: di poco conto se non riesci a conquistarla, opportunità se sei vicino alle fasi finali. Per l’Atalanta, soprattutto negli ultimi anni, essa ha rappresentato ciò che si è sempre desiderato, ma che è rimasto attualmente incompiuto. Certo, le soddisfazioni non sono mai mancate tra campionato ed Europa, però attorno a quello che di straordinario si è stato fatto si percepisce quel “vuoto”: sensazione che va dai calciatori agli addetti ai lavori fino alla città di Bergamo.
Dopo le finali perse contro Lazio e Juventus, qualcuno diceva “Non c’importa dei trofei, bensì il bel gioco”, ma è paragonabile ad essere un bravo corteggiatore che nel momento del bacio manda tutto all’aria, e calcisticamente parlando vedere la bacheca piena di polvere sta cominciando a stare stretto: soprattutto a Gian Piero Gasperini. Se di solito il mister di Grugliasco sottolineava che la cavalcata poteva risultare interessante a partire dalla semifinale, stavolta dalle varie dichiarazioni ha fatto intuire che l’attenzione sulle coppe sia quasi diventata una priorità (Europa League compresa): la voglia di coronare ciò che all’Atalanta manca, e per il mister più importante che la Dea abbia mai avuto, considerando che non rimangono ancora tanti anni di permanenza, sarebbe un duro colpo non vederlo senza neanche un trofeo (così come è dura accettare che l’Atalanta più forte della storia sia uscita senza neanche una coppa).
La voglia di fare bene si percepisce anche dai giocatori squadra con una vecchia guardia che vuole spingere la nuova a credere in queste cavalcate: dare tutto in campo contro il Milan e aprire delle porte che possono risultare interessanti, considerando anche la presenza del popolo atalantino sugli spalti di San Siro. Sudare la coppa fino all’ultimo minuto per raggiungere a Bergamo l’immortalità eterna.