2014
Atalanta, Colantuono: «Sottovalutati, ma ho un progetto…»
Il tecnico nerazzurro ha parlato della stagione positiva della sua squadra.
ATALANTA COLANTUONO – Conquistata con netto anticipo la salvezza, per l’Atalanta è arrivato il momento di alzare l’asticella, puntando magari al record di 50 punti della stagione 2006/07: «Due anni fa abbiamo fatto meglio arrivando a 52 sul campo, poi ridotti a 46 con la penalizzazione. Ma non faccio calcoli, l’obiettivo era mantenere la categoria. Mettiamola così: vorremmo restare nella parte sinistra della classifica. In casa abbiamo un rendimento da zona Champions (29 punti su 42, ndr). Fatica in trasferta? Sinceramente non so perché, anche se le sconfitte in casa di Torino e Verona non ci stavano. La cosa strana è che un anno fa era il contrario. L’anno scorso ci siamo salvati dopo un buon girone d’andata e perdendo giocatori importanti come Manfredini e Peluso. Ho l’impressione che sia stato sottovalutato cosa abbiamo fatto, forse perché a livello mediatico non contiamo molto», ha dichiarato Stefano Colantuono ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
PROGETTO – L’allenatore nerazzurro, legato fino al 2016, ha parlato del suo lungo rapporto con l’Atalanta: «Strano, nel calcio di oggi. Significa che ho lavorato bene. I lunghi matrimoni di solito non vengono apprezzati. A fine stagione ci vedremo con la società e cercheremo di alzare l’asticella. Anche se parlarne porta male, poi trovi la stagione balorda… Cosa ci manca? La continuità nella categoria: nel passato l’Atalanta andava su e giù dalla B troppo spesso. La A non deve essere più in discussione. Voglio costruire qualcosa di importante insieme a giocatori che conosco alla perfezione come Bellini, Raimondi, Consigli, Carmona, Bonaventura».
TALENTI E SFIDE – A proposito di Bonaventura Colantuono ha parlato anche in chiave Nazionale: «Non mi sostituisco al c.t., ma se l’ha convocato per lo stage un motivo ci sarà. Con me è cresciuto tantissimo». E poi su Livaja: «Perdonato? Dipende da lui: ha enormi potenzialità. Deve capire che l’Atalanta non è la Gestapo, ma impone regole da seguire». E, infine, sull’Inter: «All’andata una vittoria pazzesca, da 1-3 a 4-3 con 3 gol di Denis. Ma non è sempre festa: l’Inter gioca bene, si comincia a vedere il lavoro di Mazzarri».