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Atalanta che non sorprende (tra certezze e problemi) neanche alla vigilia di Natale

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L’Atalanta chiude con una sconfitta prima di Natale: sintesi tra certezze (positive e negative) e occhi puntati su classifica e mercato

A Natale se ti comporti bene ricevi regali, diversamente ti viene consegnato un sacco pieno di carbone. La realtà però è diversa rispetto a ciò che viene tramandato dai genitori, e nel calcio, soprattutto per l’Atalanta, può capitare il contrario: non ricevere qualcosa che avrebbe meritato ampiamente di avere.

Se c’è una cosa che la squadra di Gian Piero Gasperini è capace di fare, sia in positivo che in negativo, è quella di non sorprendere: un gruppo che ha dimostrato di sapersela giocare alla pari con tutti (se ha la testa giusta), e al tempo stesso perdere punti nella maniera più evitabile possibile, tutte a fotocopia: da Firenze a Roma con la Lazio fino a Bologna, non imparando quasi mai dai suoi errori.

Il “come” si perde fa la differenza e questo concetto ha dentro mille sfaccettature. Si sono visti dei passi in avanti dove almeno c’è una continuità dal punto di vista mentale: l’atteggiamento presentato in campo dopo il disastro di Torino è promosso ai pieni volti tra fame e voglia di vincere. Se non è il gruppo a sbagliare nel complesso, ci pensano i singoli a sbagliare alla prima occasione avversaria: dove oltre alle occasioni sprecate c’è una fase difensiva assai discutibile.

L’Atalanta scende all’ottavo posto dove può rientrare in zona UEFA solo a suon di filotti (una sfida a distanza con le sue dirette concorrenti) ripartendo dalle sue consapevolezze, e se certi limiti non si possono superare, c’è il mercato di gennaio a portare il regalo di natale perfetto.

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