Calciomercato Atalanta, la questione legata agli esterni
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L’Atalanta e la questione ESTERNI: un REPARTO dove intervenire sul calciomercato sotto tutti i punti di vista

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Lazio-Atalanta serie A

Il reparto esterni dell’Atalanta e la volontà di ricostruire sfruttando il calciomercato estivo dopo l’ultima stagione disputata

La storia tra l’Atalanta e gli esterni è paragonabile a quello che è stato l’impatto di Harry Potter con le bacchette magiche: provando, riprovando e causando danni al negozio prima di trovare quella giusta, con Olivander che nella Dea veste i panni di Tony D’Amico.

Dal 2021 fino ad ora sulle fasce i nerazzurri non sono mai riusciti a trovare l’alchimia giusta: Depaoli, Piccini, Mojica, Maehle, Pezzella, Soppy, Holm, Bakker. Esterni che l’Atalanta aveva preso per rifondare, ma che a fine anno ci si ritrovava praticamente punto e a capo, dove certi fattori hanno notevolmente influito: dal non essere all’altezza di un contesto come quello della Dea ad una gestione di Gasperini che, soprattutto l’ultimo anno, ha influito per quanto gli ultimi due si presentassero con un curriculum più coerente con il prototipo di giocatore giovane e pronto.

Certo, Zappacosta è stata una certezza e la crescita di Ruggeri ha portato punti, ma dall’altra parte serve alzare notevolmente il livello (oltre che ad abbassare l’età media). L’identikit è chiaro: giocatore pronto dove costruire un progetto a lungo termine, capace di saltare l’uomo, inserirsi in area e avere anche buone caratteristiche difensive.

L’Atalanta dal canto suo sul calciomercato sta lavorando per trovare questi giocatori, e nomi come per esempio Sugawara, Dorgu e Geertruida rispecchiano ciò (considerando la possibile presenza di un Mister X), e i costi dovrebbero essere alla portata di una Dea a cui i soldi non mancano: serve un mancino puro da affiancare a Ruggeri e dall’altra a destra il mancato riscatto dello svedese vede l’Atalanta cercare un titolare non solo per far rifiatare Zappacosta, ma anche per sostituire Hateboer sempre più vicino all’addio. Nel mezzo potrebbe puntarla il giovane prodotto dell’Under 23 Palestra che piace molto a Gasperini, non escludendo la possibilità che venga testato, e nella migliore delle ipotesi portato in prima squadra.

Riprendendo la metafora iniziale, dove tra mago e bacchetta ci deve essere l’intesa giusta, dall’altra parte il tecnico dovrà riuscire a mettere nella migliore condizione le due pedine, perché se da un lato si pretende impegno e dedizione dall’altra occorrerà quella pazienza che un giocatore sulla fascia, con Gasperini in panchina, ha assolutamente bisogno. L’anno di apprendimento serve per questi giocatori in quanto i meccanisimi siano difficili, e se da una parte i primi citati in precedenza non sono riusciti ad esprimersi per certi limiti, dall’altra l’ultima coppia ha avuto poca fiducia, dove essa è stata gestita in maniera alterna e con ampi segni di miglioramento. C’è da attendere le prossime mosse, sperando che l’Atalanta trovi la “bacchetta giusta”.