2013

Atalanta, Budan: “Penso ad Amber con dolore, a Bergamo…”

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ATALANTA BUDAN – I colleghi della Gazzetta dello Sport hanno intervistato Igor Budan, che dopo un lungo girovagare per tutta l’Italia ha deciso di concludere la carriera con la maglia dell’Atalanta. L’esperto attaccante croato, reduce dalla tragedia della morte della piccola Amber, ha aperto l’intervista proprio con un pensiero rivolto alla figlia, colpita da una malattia durante la scorsa estate: “Se mi dicessero “morirai tra un minuto” sarei felice perché andrei da lei, Biba. Finirebbe così un dolore chemi accompagnerà sempre e con cui devi imparare a convivere. Come dentro di me, c’è l’idea di tornare in Croazia, pesca e briscola al bar con gli amici. Poi rifletto: farlo davvero mi metterebbe paura e soprattutto toglierei alla mia altra figlia, Viktoria, quattro anni, l’opportunità di scelta. Allora scaccio questo pensiero egoista e mi chiedo: “che cos’è il meglio oggi?” Un gruppo di psicologi francesi sostiene che dopo un anno e mezzo si possa cominciare a star meglio, anche se non guarisci mai. Tra qualche giorno sono sette mesi dalla morte della mia bambina, e sopravvivere a un figlio è in cima alla classifica del dolore. Io sento che da novembre la mia risalita è iniziata, ora comincio a star meglio. Niente più sbalzi d’umore: prima c’erano giorni in cui parlavo di continuo, altri in cui nemmeno sapevo di avere un telefono. A Palermo avevo chiesto di dormire da solo, in ritiro, per poter pensare a lei. Ora sono tornato in doppia. L’idea di dire “mollo tutto” che avevo oggi non c’è più. Quando la tragedia ti colpisce sei troppo fraglie, può succedere di tutto. L’amore di mia moglie Dina è e resta la cosa più importante: ci hanno sostenuto psicologi, ci hanno detto di andare avanti a testa alta, di respirare a pieni polmoni. Di ridere se abbiamo voglia di ridere, di ballare a un matrimonio se ci capiterà di aver voglia di ballare a un matrimonio. Di cantare, di passeggiare, di fare tutto quello che ci sentiamo di fare senza pensare al giudizio degli altri. Il cambio di città che effetto farà? Quella, dicono gli psicologi, non andrebbe cambiata. Non dovresti cambiare città, casa. Ma io mi sono sentito forte dell’affetto che avrei trovato tornando qui, affetto che va oltre un gol fatto o sbagliato. Che Budan torna a Bergamo? Un uomo con una storia che ha colpito la sua famiglia, un uomo che ha un punto di vista diverso con cui guarda il mondo, un uomo che ha ancora una vita davanti, in compagnia di un angelo. Dagli amici ho ricevuto una partecipazione sincera: ringrazio tutti per l’affetto, il presidente Zamparini, le altre società in cui ho giocato o no. Quando successe ricevetti oltre 600 messaggi. C’è poi chi ancora non mi chiama perché non sa come affrontarmi e questo mi dispiace, non posso essere io a capire gli altri.”

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