2012

Atalanta, Biondini: “Genoa? Ci vorrà pazienza”

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ATALANTA BIONDINI – Sarebbe stata una sfida speciale per Davide Biondini quella contro il Genoa, vista la sua esperienza in rossoblù, ma non ci sarà.  «Non è una partita che si può vincere facilmente. Penso ai tre punti fatti col Palermo allo scadere, immagino un Genoa barricato lì dietro. Quindi sarà decisivo l’apporto del pubblico… Ci servirà una grossa mano… Genoa-Siena della passata stagione? C’è il procedimento in corso, vi prego di non farmi domande. Io posso solo dire che secondo me la vicenda è stata molto ingigantita, che nel calcio succedono cose peggiori. Provate a mettervi nei panni di un calciatore. Sì, ci siamo tolti la maglia. Ma in quel momento sul campo tutti avevano due obiettivi: far riprendere la partita e portarla sino alla fine e, soprattutto, evitare prese di posizione peggiori, che potevano sfociare nella violenza», ha raccontato il centrocampista nell’intervista a L’Eco di Bergamo.

Le era mai capitata una situazione del genere?

«Mai a nessuno, mi pare. Ma a Genova il tifo è caldo come a Bergamo… Meno male che domani giochiamo in casa…».

Servirà il pubblico?

«Tantissimo. Io, purtroppo, a Bergamo finora ho giocato più da avversario che con la maglia dell’Atalanta, e vi garantisco che è faticoso giocare contro il tifo del Comunale. Ti fa andare più piano. Se dipendesse da me, almeno rendo l’idea, da atalantino sceglierei di giocare sempre il secondo tempo attaccando sotto la nostra curva. Aiuta, ve l’assicuro…».

Comunque lei è sempre stato un beniamino dei suoi tifosi. A Bergamo l’aspettano tutti.

«Mi rendo conto che il mio modo di giocare aiuta a guadagnare simpatie. Ma so bene che a Bergamo ho fatto giusto la prima partita, con la Lazio, e poi solo il finale con l’Inter. Non ha mai avuto problemi fisici in carriera, in questo avvio di stagione mi pare di aver già dato. Adesso voglio tornare il Biondini che va di corsa…».

Mercoledì con il Cesena ci sarà? O perde anche l’altra sua partita del cuore?

«Dipende dal fastidio alla gamba, ma mi spiacerebbe saltare anche la gara con la mia prima squadra. Questa col Genoa, invece, non la considero più una sfida speciale, vista la velocità di turnover che c’è in società…».

L’allenatore De Canio e il d.s. Capozzucca, i referenti quando lei fu costretto ad andarsene, non ci sono più.

«Appunto. Al Genoa è così. Preziosi ci mette anche dei soldi, ma poi in società c’è un tourbillon continuo che non aiuta la squadra. Non è vero che questo Genoa è scarso, è vero che c’è sempre agitazione…».

Però dall’anno scorso se ne sono andati parecchi giocatori di buon livello.

«È il Genoa, è così. Difficile lavorare con programmazione, si cambia continuamente…».

Domenica che Genoa sarà?

«Quando vieni da sei sconfitte consecutive e hai appena perso il derby, c’è un solo obiettivo: fare punti. Io ho perso le prime cinque gare di fila al Cagliari, con Allegri. So cosa si prova. Quindi mi aspetto un Genoa rognoso, difficile, chiuso come neppure ci possiamo immaginare».

Bisognerebbe far gol subito.

«Oppure avere pazienza, tanta pazienza. Dovremo giocare con la testa, essere l’Atalanta ma senza frenesia. Le partite si possono vincere anche nel finale, dopo aver sofferto. Ricordo il Palermo, il gol di Raimondi sotto la curva, tre punti importantissimi».

L’Atalanta non aveva giocato una gran partita.

«Una partita è bella se a giocarla bene sono le due squadre, una sola non basta. Ma noi dobbiamo essere l’Atalanta, il resto verrà di conseguenza».

Il rischio di sottovalutare l’avversaria?

«Esiste, lo so. Ma ne stiamo parlando da inizio settimana, quindi ne siamo consapevoli. Non sbaglieremo partita».

Se lei potesse togliere un giocatore al Genoa?

«Me lo chiedo prima di ogni partita, e tendo a togliere sempre un attaccante. Ma forse a questo Genoa toglierei Kucka: ha grandi qualità, finirà di certo in una grande squadra. Però i giocatori di qualità sono parecchi, Immobile e Borriello su tutti».

L’obiettivo di questa Atalanta?

«Vincere questa partita e continuare a pensare solo alla prima che dovremo giocare. È il nostro segreto».

La prima da giocare sarà con il Cesena in Coppa Italia.

«Bene, da lunedì testa al Cesena. Non ho mai fatto tanta strada in coppa. Ma so che l’Atalanta ha una grande tradizione. Giusto…?».

Giusto. E in campionato? Le vanno bene 25-26 punti per Natale?

«Mi sembrano un traguardo ragionevole. Ma ci potremo arrivare solo giocando sempre da Atalanta e pensando a una partita alla volta. Altrimenti siamo già fermi».

Che pensa dell’ipotesi di restare stabilmente nella parte sinistra della classifica?

«I presupposti per riuscirci ci sono, la premessa è sempre la stessa: dovremo giocare sempre da Atalanta. Vietato guardare il calendario e il pubblico ci dovrà dare una mano. In tal caso sì, ci potremo provare…». 

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