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Asamoah con il Psv, De Vrij con l’Eintracht: gli svarioni dei singoli (e non solo) condannano l’Inter

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L’Inter saluta l’Europa League dopo aver abbandonato la Champions League grazie a due errori dei singoli. Ma non solo

Prima Asamoah contro il Psv Eindhoven, nella gara più importante degli ultimi anni dell’Inter, poi De Vrij contro l’Eintracht Francoforte. L’Inter saluta l’Europa a causa di due errori di due singoli. Due errori da matita blu, che hanno condannato i nerazzurri. Che hanno tolto certezze e che hanno privato l’Inter di quella forza interiore mostrata ad inizio stagione. Due errori simili, banali, quasi elementari. Ma fatali. L’Inter saluta l’Europa League come peggio non poteva fare. Con una prestazione anonima. Senza creare grossi grattacapi a Trapp e al modesto l’Eintracht. Spalletti ha giocato, con molta probabilità, la sua ultima partita in Europa con il club milanese. A fine stagione saluterà, e con lui molti protagonisti di questi anni bui dell’Inter.

Ma le colpe dei nerazzurri non si possono imputare solo e soltanto ai singoli. Troppo facile. L’Inter alla fine paga tutte le difficoltà strutturali che hanno contraddistinto la preparazione a questo match: una squadra apparsa troppo impaurita, senza alcuna idea apprezzabile di gioco, che vive di rarissime fiammate estemporanee. Hanno buon gioco, i teutonici, a controllare la situazione, nonostante Luciano Spalletti le provi tutte, compresi anche gli inserimenti dei baby Sebastiano Esposito e Davide Merola. Ma non succede nulla, anzi sono gli avversari a creare ulteriori pericoli con Samir Handanovic decisivo in almeno cinque circostanze. Cala pertanto il sipario anche sull’annata europea dell’Inter, iniziata tra i sogni e finita nell’oblio. Marotta e Zhang avranno di che riflettere…

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