2013

Arsenal, Fabregas: «I Gunners sono nel mio cuore. Ozil? Giocatore straordinario»

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ARSENAL FABREGAS BARCELLONA CALCIOMERCATO – Quella tra Cesc Fabregas e l’Arsenal è una storia d’amore destinata a non finire mai. La conferma arriva proprio dal centrocampista spagnolo, che ha rilasciato alcune dichiarazioni al tabloid ‘The Guardian’: «L’Arsenal – spiega ‘El Capitan’ – è nel mio cuore e sempre lo sarà. Mi piacerebbe tornare, non so se ci sarà la possibilità come calciatore, ma in futuro credo ci siano tutti i presupposti, visto che il club ha accolto in tempi recenti bandiere come Campbell, Pires o Bergkamp».

SPECIALE – «Molti pensano – ha proseguito Fabgregas – che per me adesso tutto sia più semplice, visto che gioco con Messi. Non è così: è più difficile di quando, a 16 anni, ho lasciato Barcellona. L’Arsenal mi ha offerto la possibilità di allenarmi con la prima squadra, di confrontarmi con una nuova cultura e con un calcio diverso. E’ stata un’esperienza speciale, indimenticabile: appena arrivato, ho potuto allenarmi con campioni del calibro di Henry, Bergkamp, Vieira o Pires. A 17 anni ho giocato 50 partite in una stagione, a 18 ho disputato una finale di Champions League, a 21 quella dell’Europeo e due anni più tardi la finale della Coppa del Mondo. Tutto ciò grazie all’Arsenal: se fossi rimasto in Spagna, sarebbe stato molto più difficile».

NO PRESSIONI – E dopo anni di sofferenze – e 0 trofei in bacheca – i ‘Gunners’ sembrano essere tornati competitivi: «Non sono stati anni facili – spiega Cesc – ma il merito di questa crescita è di Arsene Wenger: in passato ha concesso molta libertà ai giocatori giovani, e loro sono cresciuti senza alcuna pressione. Certo, poi a noi sono capitati anche episodi negativi: quando stava andando tutto bene, Eduardo ha subito un gravissimo infortunio. Poi abbiamo perso la finale di Carling Cup contro il Birmigham, una squadra che a fine stagione è retrocessa: mentalmente certe cose non si dimenticano con facilità. Ma adesso la squadra è matura al punto giusto: i giovani sono cresciuti e in più ci sono leader come Arteta, Mertesacker e Podolsky».

OZIL SUPER – In più c’è un certo Mesut Ozil, acquistato sul finire del mercato: «Ozil è un giocatore straordinario: negli ultimi trenta metri è sempre decisivo. Ho letto di alcune critiche legate al suo acquisto, poiché sarebbe stato una sorta di doppione: beh, non importa quanti giocatori simili a lui hai in squadra, Ozil va preso e basta. E il tedesco esalterà le qualità di Ramsey e Wilshire: possono fare ciò che vogliono, oltre a qualità tecniche hanno anche attributi fisici. Aaron è particolare: quando lo guardi pensi che sia un giocatore normale, senza nulla di speciale. Ma ciò che lo rende unico è la capacità di saper fare tutto in maniera eccezionale. E sono contento sia tornato Flamini: lui è diverso da tutti gli altri, la sua capacità di lottare su ogni pallone giova a tutta la squadra». 

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