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Arrivabene-Juve, il retroscena: era già tutto fatto

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Maurizio Arrivabene alla Juventus? A giugno la svolta di Marchionne frenata dalla morte del manager: le ultimissime

La prematura scomparsa di Sergio Marchionne ha bloccato per un po’ la metamorfosi di Juventus e Ferrari, una sorta di trasformazione evolutiva che lo stesso manager aveva progettato. Perché era già tutto previsto. Già approntato. L’estromissione di Maurizio Arrivabene dal ruolo di team principal della Ferrari, la sostituzione con Mattia Binotto. Tutto fatto, come riferito da Repubblica e tutto già previsto nella scorsa primavera ma la morte del manager ha frenato la svolta, e ha rinviato la metamorfosi di qualche mese.

Era previsto anche un nuovo ruolo per Maurizio Arrivabene. Oggi è membro del consiglio di amministrazione: avrebbe dovuto assumere subito un ruolo di maggiore visibilità. Al momento attuale, in seguito al divorzio tra club e Beppe Marotta, il più abbordabile è quello di amministratore delegato, ma resta in ballo anche per una posizione di vertice nel settore commerciale. Era stato Marchionne, di comune accordo con John Elkann e Andrea Agnelli, a ideare il doppio rimpasto ma dopo la sua scomparsa tutti si sono guardati attorno e hanno preso tempo. La Juve ha fatto più in fretta della Ferrari ma prende tempo perché Agnelli ha rinnovato la dirigenza puntando sui giovani e Arrivabene ha passato i 60. E ora si è preso un po’ di tempo per decidere.

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