Calcio italiano
Arrivabene: «C’è un calo di attenzione fra i giovani rispetto al calcio»
Le parole dell’A.D. bianconero Arrivabene: «c’è un calo di attenzione fra i giovani. I giovani non sono più così attratti»
Ospite al forum Il Calcio che l’Italia si merita, organizzato dal Corriere dello Sport, ha parlato l’ad della Juventus Maurizio Arrivabene.
ECONOMIA NEL CALCIO – «In un mondo che parla di economia e finanza, la parola sostenibilità è una colonna nel momento in cui si valutano gli investimenti. Un tema fondamentale riguarda la competitività del calcio italiano con quello di altri paesi, mantenere vivo il decreto crescita è comunque un piccolo passo. Giusto che i benefici fiscali siano mantenuti per rendere competitiva l’Italia sul mercato europeo, ma questo non basta. Si deve anche fare un passo indietro e chiedersi cosa è il calcio di oggi rispetto alla nuova generazione che sta crescendo: c’è un calo di attenzione fra i giovani. I giovani non sono più così attratti».
DIFFERENZE CON LA FORMULA UNO – «Io ricordo una conferenza stampa dove parlando della competitività della Formula uno, creai un po’ di scandalo dicendo che ci muovevamo nell’industria dell’intrattenimento e bisognava attrarre i ragazzi, i clienti futuri. Non ci confrontiamo solo con gli sport, ma anche con i videogame e con gli altri social media. Secondo voi un ragazzo, potenziale cliente, preferisce passare un’ora a guardare un evento sportivo in TV o alla Play? Già al tempo si pensò di introdurre Netflix. Dobbiamo aprire gli occhi su quello che ci circonda, non necessariamente con chi offre lo stesso prodotto che offriamo noi».
EFFETTO RONALDO – «Io non ho detto che il decreto crescita è la soluzione, ma una delle soluzioni. Ronaldo qualche risultato l’ha portato, inoltre ha portato una visibilità diversa a tutto il calcio italiano. Non mi soffermerei su di lui, ma lo inserirei su un discorso più ampio: è comprensibile introdurre soglie di età e di reddito così che non vengano danneggiati i giovani italiani».