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Arcariuus (Parma eSports): «Primo al mondo? Un sogno che si realizza» – ESCLUSIVA
Arcariuus (Francesco Morganti), pro player del Parma eSports, ci ha raccontato, in esclusiva, il mondo degli eSports in Italia
Lui si chiama Francesco Morganti, in arte “Arcariuus”, ed è la nuova punta di diamante del Parma eSports. In esclusiva per Calcionews24 ha voluto raccontarci come si fa a trasformare una semplice passione, quella per i videogiochi e il calcio, in un vero e proprio sogno che lo ha portato a raggiungere il primo posto nel ranking mondiale.
Come nasce questa passione?
«La passione per i videogiochi è un qualcosa che mi porto dietro da quando ero bambino. Ho iniziato con Tomb Raider sulla PS1 e da lì non mi son più fermato. Ho passato buona parte dell’infanzia a giocare a Pro Evolution Soccer con mio padre, già da lì avevo il sogno di arrivare ad essere uno dei più forti».
Da dove viene il tuo nome?
«Potrà sembrare strano, ma il mio nickname è nato in modo del tutto casuale: cercavo un nome orecchiabile e simile al greco per il mio canale YouTube. Così, un pomeriggio, mi son ritrovato a ripetere parole a caso: uscì “Arcariuus”, mi innamorai subito e decisi di utilizzarlo».
Ci racconti questo tuo inizio di carriera che ti ha poi portato poi a firmare per il Parma eSports?
«La mia carriera è iniziata in un centro commerciale a Roma: erano aperte le iscrizioni per un torneo a premi ed arrivai terzo (su 256 partecipanti). Da lì mi sono appassionato al mondo eSports. Successivamente riuscii a qualificarmi al draft per la eSerie A. Mi contattò eSports Academy, agenzia di procura con la quale sono ancora sotto contratto. Ho partecipato poi alla B eSports con la maglia del Pescara Calcio e devo ammettere che è stata un’emozione unica, probabilmente una delle più belle mai vissute. Quest’anno invece, con l’arrivo di eFootball 2023, eSports Academy mi ha concesso l’opportunità di rappresentare il Parma eSports. Mi sento di aver fatto un passo avanti nel corso di questi anni e per questo devo ringraziare me stesso per il tempo dedicato al mio gioco preferito».
C’è qualcuno da cui hai preso (e prendi ancora magari) ispirazione?
«Negli eSports non ho un vero e proprio modello di riferimento, ma al di fuori di questo mondo mi ispiro ai miei due idoli: Rafael Nadal e Bianca Andreescu. Credo che il tennis sia lo sport che più si avvicina all’eSports perchè ogni partita dipende solamente da te e dal tuo avversario. Devi avere la forza mentale per riuscire a portarla a casa nonostante le avversità. Entrambi nel corso della loro carriera hanno avuto partite difficili, ma sono riusciti a vincerle combattendo come guerrieri e io sto cercando di portare questa mentalità all’interno delle mie partite».
Come ti senti nel rappresentare un club storico come il Parma Calcio 1913?
«È fantastico. Quando sono andato al Tardini ho visitato la sala trofei e devo dire di esserne rimasto incantato. Rappresentare il Parma Calcio 1913 è una grossa opportunità per me, lo vedo come un club dalla mentalità vincente. Sono convinto che insieme al mio compagno IronPatt riusciremo a confermare le loro aspettative».
Come vedi il mondo degli eSports in Italia?
«Il movimento eSports in Italia sta crescendo. Io, così come tanti altri player, ci stiamo lavorando per far sì che diventi una vera e propria professione. D’altronde ognuno di noi spende del tempo per giocare ed arrivare ad alti livelli, per questo sarebbe giusto riconoscere gli sforzi. I numeri stanno crescendo man mano, ma l’eSports non è ancora visto come un vero e proprio lavoro qui. La differenza rispetto all’Oriente è abissale, perchè lì i player competitivi sono visti come idoli, oltre che fonte d’ispirazione. Mi auguro che da noi si possa prendere spunto da loro e sicuramente l’iniziativa organizzata al Milano Gamesweek eFootball è un primo passo. Un evento al quale hanno presenziato Diletta Leotta e Dida, oltre a tantissimi altri campioni. Qualche anno fa non avremmo mai pensato ad un qualcosa di simile».
Quali obiettivi hai per il futuro?
«Innanzitutto mi auguro che il percorso con il Parma eSports sia ricco di successi, perché è una squadra che merita di essere rappresentata nel modo giusto. È ovvio poi che il sogno di ogni player di eFootball è quello di entrare a far parte dell’eFootball Pro. Io spero di arrivarci per potermi confrontare contro i migliori player del mondo».
A proposito di questo, so che hai raggiunto il primo posto al mondo nella modalità Dream Team. Cosa si prova a raggiungere un simile traguardo?
«Non credo esistano parole per spiegare l’emozione che ho provato. Come già detto, sin da bambino ognuno di noi ha il sogno di diventare primo al mondo ed esserci riuscito almeno una volta nella vita mi ha reso orgoglioso. Ho ricevuto tantissimi messaggi sui social, volevano sfidarmi players provenienti da tutto il mondo! Non avrei mai pensato di raggiungere un traguardo così importante».
Una giovane carriera ma già ricca di grandi soddisfazioni, come il raggiungimento della finale nel torneo Strada per la Vittoria. Ci racconti questa esperienza?
«È stata un’esperienza particolare e la porto nel cuore. Avevo promesso ai miei followers di Twitch che l’avrei portata interamente in live e così ho fatto. Ho giocato tutte le partite, a partire dal primo turno, in diretta streaming. È stato bellissimo perché sono riuscito ad arrivare in finale!».
Com’è il tuo rapporto con il calcio al di fuori degli eSports?
«Adoro il calcio e da buon appassionato non è un caso che non mi perda neanche un big match. Insieme al tennis è stato lo sport che più mi ha aiutato a crescere come persona».
Che consiglio dai a chi si avvicina a questo mondo?
«Il mondo competitivo è per tutti. Bisogna però rimanere costantemente aggiornati sulle meccaniche di gioco che cambiano di tanto in tanto e soprattutto avere il giusto mindset. È per questo che anche nel nostro mondo esistono i mental coach: molto spesso si può perdere una partita anche solo per averla approcciata male mentalmente. Credo che la combinazione delle due cose, oltre che l’avere una buona connessione, possa bastare per partecipare a dei tornei che ti permettono di diventare conosciuto e, perché no, guadagnare. Come dice Andreescu: “Al nostro livello chiunque sa giocare. La cosa che separa i migliori dal resto è solamente la mentalità».
Si ringraziano Francesco Morganti, eSports Academy e il Team Digital del Parma Calcio 1913 per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista