2017

Dilettanti: va ad arbitrare col cane e vuole lo spogliatoio più grande

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Arbitro alla partita col cane: succede in Città di Valmontone-Castelverde Giovanissimi. Tutto vero: ecco l’accaduto

Il calcio dilettantistico riesce sempre a regalarci grandi gioie, in ogni senso. L’ultima riguarda un arbitro designato per la partita dei Giovanissimi tra Città di Valmontone e Castelverde, nel Lazio: stavolta però, per fortuna, non parliamo di aggressioni ed insulti, ma di una stranezza ben più simpatica. Il fischietto in questione, infatti, si sarebbe recato a dirigere l’incontro per cui era stato designato in compagnia… del suo cane. No, nessun equivoco: l’arbitro di Città di Valmontone e Castelverde, non sapendo evidentemente a chi lasciare il suo amico a quattro zampe per andare a svolgere le proprie mansioni, ha deciso di portarlo con sé. Non è finita qui ovviamente, perché, vista la presenza ingombrante del cane (dalle foto che girano in rete, non proprio un cagnolino di piccola taglia, ecco), l’arbitro avrebbe anche chiesto di avere dalla società di casa uno spogliatoio più grande, lo stesso in cui avrebbe poi evidentemente lasciato il quadrupede per tutti e novanta i minuti. Alla fine il Valmontone ha dovuto cedere alle richieste del fischietto di gara, come spiegato a Il Messaggero il presidente della società Massimiliano Bellotti.

Arbitro va alla partita col cane: «Voleva lo spogliatoio grande»

«Appena arrivato al campo l’arbitro ha chiesto ai dirigenti di avere uno spogliatoio grande dove potersi spogliare e lasciare il suo cane durante la gara, minacciando di rinviare la gara in caso contrario – ha spiegato Bellotti – . Non vorrei che passasse il messaggio che il nostro club ha problemi con gli animali, ma la vicenda poteva essere gestita meglio dall’arbitro che solo alla fine della partita, dopo che personalmente l’ho inseguito fino alla macchina, mi ha fatto capire di aver portato il cane perché aveva avuto un problema e non avrebbe saputo a chi lasciarlo». Alla fine, insomma, la società di casa ha concesso all’arbitro lo spogliatoio in cui, poco dopo, avrebbe dovuto cambiarsi la prima squadra, trasferita a sua volta in quello dei ragazzi. La vicenda, nemmeno a dirlo, è finita subito sul tavolo dei vertici dell’AIA del Lazio: seguiranno quasi sicuramente dei provvedimenti. Stavolta dire all’arbitro che è stato un cane, non sarà del tutto errato.

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