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Aquilani: «Questo è un altro Milan. Roma? Troppe pressioni»

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E sul futuro: «Qui sto bene, ma tutto potrebbe cambiare a gennaio»

Il campionato portoghese è meno pubblicato e da scoprire secondo Alberto Aquilani, che è rimasto impressionato dalla quantità di calciatori potenzialmente fortissimi. Il centrocampista, approdato allo Sporting Lisbona, si gode la vetta della classifica, che mancava da anni: «Organizzazione e passione sono le stesse dell’Italia. Jorge Jesus, il nostro allenatore, è un insieme di Mourinho e Capello. Siamo primi in classifica e in corsa in Europa League e coppa nazionale: puntiamo a vincere tutte e tre, qui non si sceglie. Mi avevano detto che avrei giocato in una grande squadra e che avremmo lottato per il titolo: ora dico che avevano ragione», ha dichiarato Aquilani ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

LA SFIDA – Sposato con Michela Quattrociocche, che ha sospeso la carriera di attrice per dedicarsi completamente al marito e alla famiglia, Aquilani ha parlato di Roma e Milan alla vigilia del big match: «La Roma ha grandi pressioni e un pubblico esigente. L’ambiente è particolare, si esalta e si deprime, e tu calciatore lo avverti. Dovresti isolarti, ma è più facile a dirsi che a farsi. I giocatori li hanno, hanno Totti e De Rossi che da tifosi e romani sentono ancora di più la situazione ma hanno anche lo spessore per trascinare i compagni. Quello che ho vissuto io era un altro Milan: giocavo con grandissimi campioni, come ti giravi ti giravi trovavi un fuoriclasse. Come ottenere i risultati invece non devo essere io a spiegarlo».

QUALITA’ – Aquilani ha poi augurato al collega Andrea Bertolacci di rilanciarsi: «E’ stato pagato tanto e io ne so qualcosa, 20 milioni sono la stessa cifra di quando passai al Liverpool. Se sei costato tanto la gente si aspetta cose grandiose e invece è solo un’etichetta che ti porti dietro e che pesa. Ha qualità, appena la squadra girerà farà benissimo pure lui». Il centrocampista, che considera la Juventus favorita per lo scudetto, ha parlato anche della Fiorentina e di Paulo Sousa: «La scuola di allenatori portoghesi è davvero competitiva, tatticamente preparatissima. Sousa sta facendo grandi cose, è stato intelligente nel proseguire il lavoro di Montella e bravissimo ad aggiungerci altro del suo».

OBIETTIVI – Infine, sul suo futuro: «Qui sto bene, anzi benissimo. Sento l’apprezzamento di tutti, gioco per il titolo. Però il mercato di gennaio è anche molto particolare, dinamico, veloce, imprevedibile. Possono aprirsi scenari inimmaginabili. El Shaarawy? Vicende molto simili, vero. Anche a me mancava una presenza per essere riscattato e invece mi infortunai e dopo, per mesi, giocai con il contagocce. Ma Galliani fu onesto per tempo e forse questa è la differenza: mi disse che la situazione economica non era poi così brillante e che non avevano intenzione di acquistarmi. Europei? Se Conte vuole un usato sicuro sa che io ci sono. Ho segnato tre gol nelle ultime sei gare, cinque in tutto. Gioco e sto bene. So che questo campionato è più difficile da seguire ma posso assicurarlo: io ci sono».

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