Giancarlo Antognoni, capitano e bandiera della Fiorentina, ha parlato al Corriere della Sera del suo ricordo di Carletto Mazzone

Sono tanti i giocatori che devono tanto a Carletto Mazzone, scomparso ieri. Tra questi, il fiorentino Giancarlo Antognoni, che lo ha avuto quando era giovanissimo e lo considera determinante per la sua carriera. Ne ha parlato al Corriere della Sera.

ALLENATORE NEL 1975 – «Ho un ricordo bellissimo, fu lui a farmi capitano. Ero poco più che ventenne, era una grande responsabilità, mi diede fiducia. Fu importante per la mia carriera».

INVESTITURA CON DISCORSO – «Macché. Il capitano era Ennio Pellegrini, Mazzone lo chiamò e gli chiese: “Ennio, quanta gente porti allo stadio la domenica a Firenze?”. “Non so – rispose Ennio – forse mio zio e pochi altri tifosi”. Mazzone lo guardò e gli disse: “Antognoni porta 30mila persone, da oggi il capitano lo fa lui”. Me lo raccontò Pellegrini stesso, ci ridiamo su ancora adesso».

SINTONIA – «Tanta, passammo tre anni belli, il secondo se non ricordo male arrivammo terzi. Era uno che si faceva rispettare, ma un romano simpatico, con la battuta sempre pronta. Sul finale della sua carriera lo tacciavano di difensivismo: falso. Negli anni Settanta era all’avanguardia, molti allenatori l’hanno copiato».