2020

Ansaldi l’invisibile: da risorsa a riserva il passo è brevissimo

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L’inizio di stagione di Cristian Ansaldi è stato avvolto nell’ombra più totale: insostituibile con Mazzarri e Longo, di fatto invisibile con Giampaolo

Il Torino non gode di buona salute, mostra numerose lacuna in ogni fase di gioco, eppure non c’è spazio per un giocatore di affidamento e rendimento qual è Ansaldi. L’esperto giocatore argentino non è ancora entrato nelle grazie del suo tecnico e, forse, mai lo farà.

Fa specie pensare a quanto di buono l’ex laterale dell’Inter abbia dimostrato nello scorso campionato. Tra i migliori per media voto, non solo nell’ambito granata, imprescindibile grazie alla sua duttilità tattica. Tanto per Walter Mazzarri, quanto per Moreno Longo che ne apprezzavano la capacità di risultare incisivo sia a tutta fascia che come incursore sulla linea dei centrocampisti.

Lo sbarco sotto la Mole di Marco Giampaolo ha però scompaginato i piani di Cristian Ansaldi. Due sole gare da titolare, alla prima di campionato a Firenze e in Coppa Italia contro il Lecce. Dopodiché, appena una manciata di minuti sparsi nei camei con Cagliari, Sassuolo, Genoa e Crotone.

In qualche modo fin quasi umiliante per un giocatore che nella sua carriera ha vissuto esperienze di spessore anche in Champions League con le maglie di Rubin Kazan, Zenit San Pietroburgo e Atletico Madrid.

Nelle gerarchie del tecnico di Bellinzona, il trentaquattrenne è costretto così a sgomitare. Il ruolo di terzino nella difesa a 4 non gli calza a pennello, motivo per cui Vojvoda e Singo da un lato, Rodriguez e Murru dall’altro, vantano diritto di prelazione. E ancor meno Giampaolo sembra credere in lui come mezzala di corsa e qualità.

Insomma, Cristian Ansaldi è uno dei molti enigmi irrisolti in queste prime settimane di gestione Giampaolo. Con il contratto in scadenza nel giugno 2021 e un ruolo sostanzialmente marginale, il futuro con il Torino potrebbe anche essere piuttosto breve.

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