2017
Minuto di silenzio e Anna Frank, momento “sporcato” in alcuni stadi
Sensibilizzazione sì, ma fino a che punto? Il momento di raccoglimento dopo la vicenda legata ad Anna Frank non è andato proprio come previsto
Doveva essere una campagna di sensibilizzazione, ma è andata bene fino a un certo punto. In fondo, se ben ci pensate, il razzismo – quello più becero e duro – non si farà commuovere da un brano letto ad alta voce o sensibilizzare da varie voci contro. La cultura funziona solo a lungo termine ed è qui che il nostro paese dovrebbe lavorare per evitare figure come quelle legate agli adesivi di Anna Frank, seguiti (forse) da code persino peggiori, tra le dichiarazioni di Lotito, Mihajlovic e quanto successo ieri in alcuni stadi italiani.
NONOSTANTE TUTTO – Infatti, come riporta “La Gazzetta dello Sport”, nonostante altre voci ad aggiungersi nella condanna al razzismo, in alcuni stadi si sono sentiti fischi alla lettura di un brano proveniente dal diario di Anna Frank. A Roma i cori si sono sovrapposti al brano, di fatto coprendone il pronunciamento; a Firenze si sono sentiti fischi al minuto di raccoglimento; infine, all’Allianz Stadium di Torino qualcuno ha cantato l’inno di Mameli durante la lettura. Insomma, la strada per battere ed estirpare il razzismo non sta nella semplice lettura, ma forse in un racconto più accurato e continuo delle barbarie che quell’epoca storica ha prodotto.