2009
Anche le ricche piangono
Mourinho e Ancelotti, per una volta insieme. Anzi, incrociati.
Come i destini delle loro squadre, avanti in Champions e prime in campionato. Ma soprattutto ridotte a squadre normali, per un weekend, quasi da provinciali.
Raggiunte sul pareggio da avversarie che in qualsiasi altro momento avrebbero triturato.
L’Inter a Bergamo che passa con Milito e poi soffre, senza lo squalificato Mourinho in panchina e in dieci per l’espulsione di Sneijder, col tridente l’altra mossa vincente di Mourinho in Champions, fino a farsi acchiappare da Tiribocchi a 10 minuti dalla fine.
Il Chelsea che allo Stamford Bridge va sotto poi riemerge e spreca l’impossibile prima di regalare il 3-3 all’Everton.
Eppure sia Mourinho sia Ancelotti, alla fine, possono permettersi un mezzo sorriso e un punticino che – conti alla mano – fa bene alla classifica. Perchè le altre grandi della Premier e della Serie A sono state capaci di fare anche peggio.
Il Milan, umiliato a San Siro dal Palermo. Il Manchester United, battuto all’Old Trafford dall’Aston Villa di Agbonlahor, uno che con un gol così contro l’Everton aveva debuttato in Premier e poi, l’anno dopo, aveva fatto male proprio allo United.
Che la fatica di Champions c’entri, lo confermano il rendimento della Juventus, battuta 3-1 a Bari nell’anticipo, e quello della Fiorentina, che perde 2-1 col Chievo. Lo stesso risultato con cui solo quattro giorni prima aveva vinto niente meno che ad Anfield.
Anche se l’impresa sembra un po’ meno straordinaria ora che è riuscita anche all’Arsenal. L’unica delle grandi di coppa a invertire la rotta: sconfitta – ininfluente in champions – e vittoria sonante in campionato.
Unica eccezione alla regola che vale almeno una giornata a campionato: anche le ricche piangono.
Christian Giordano – Football Poets Society