2014

Ancelotti: «Possiamo vincere ancora»

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Il tecnico del Real Madrid fiducioso. Poi parla del calcio italiano

REAL MADRID ANCELOTTI – Di casa a Madrid, dove allena i galacticos del Real, Carlo Ancelotti non perde di vista il campionato italiano, che resta una sua passione. Nonostante la sconfitta contro l’Atletico, che ha suscitato diverse polemiche nell’ambiente, Ancelotti resta sereno, perché convinto di poter continuare a vincere in Spagna ed in Europa: «Ho una grande squadra e una grande società alle spalle. La società è tranquilla e io so che usciremo da questa situazione. Poco equilibrio? In questo momento facciamo un po’ di fatica a difendere. Ci riprenderemo presto. Del resto, anche l’anno scorso più o meno era iniziata così, poi sappiamo com’è finita», ha dichiarato il tecnico che ha regalato al Real Madrid la Decima ai microfoni del Corriere dello Sport.

NAZIONALE – Ancelotti ha poi passato in rassegna altri temi, partendo dall’ottimo avvio della Nazionale di Antonio Conte, che considera sulla buona strada: «Mi è piaciuta per lo spirito, l’entusiasmo e l’organizzazione. In pochi giorni, Conte ha messo in campo una squadra compatta, che ha lottato e vinto con merito sia contro l’Olanda che in Norvegia. Zaza? E’ un giovane interessante. A parte il gol, a Oslo ha giocato con personalità, va seguito senza pretendere la luna».

SERIE A – Inevitabile poi il riferimento al campionato italiano e, quindi, alla corsa per la conquista dello scudetto: «Verrebbe da dire che Juve e Roma hanno qualcosa in più. La Juve ha preso bene, a cominciare da un nostro giovane, Morata. E anche la Roma ha azzeccato gli acquisti giusti, a cominciare da Iturbe. La Fiorentina e il Napoli non saranno avversari facili, ma punto anche sulle milanesi. Il Toro può rientrare nel gruppo delle sorprese, anche con le cessioni di Immobile e Cerci».

CHAMPIONS – E pur restando in ambito italiano, Ancelotti allarga il mirino all’Europa, presentando le sfide di Juventus e Roma in Champions League: «L’Atletico è forte dentro prima di essere forte fuori. Ha una caratteristica più unica che rara: è una squadra sempre composta, non la trovi mai in disordine. Rispetto all’anno scorso è cambiata pur essendo rimasta se stessa. Adesso ha meno profondità ma più forza, meno contropiede ma maggiore capacità nel gioco aereo. E poi ora ha pure la qualità di Cerci. Sui calci d’angolo fa paura. Per la Juve è un osso duro. L’Atletico non regala mai niente a nessuno», ha spiegato il tecnico, che poi ha tirato in ballo la Roma e capitan Francesco Totti: «Ho visto che Garcia non l’ha fatto giocare a Empoli, questo vuol dire che ci punta per la Coppa e fa bene. La classe del capitano è unica e anche in Europa può decidere la partita. Intanto deve iniziare col piede giusto contro il Cska, poi vedremo, anche se quelle due, Bayern e ManCity hanno più esperienza».

SUPERMARIO – Infine, una considerazione sul trasferimento al Liverpool di Mario Balotelli, che potrà far bene in Premier League: «Ha meno pressioni rispetto all’Italia anche se Mario è uno di quei personaggi che le pressioni se le portano dietro ovunque».

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