2017
Ancelotti, il figlio: «Ma quale clan! Privilegiato, non raccomandato»
Davide Ancelotti intervistato dopo l’esonero di Carlo dalla panchina del Bayern Monaco. Tra ipotesi di futuro e sogni da tecnico capo
Primo esonero a stagione in corso nella carriera di Carlo Ancelotti. Le strade del tecnico emiliano e quelle del Bayern Monaco si sono separate. Adesso un periodo di riposo dal calcio prima di ricominciare una nuova avventura in vista della prossima stagione calcistica. Ne ha parlato il figlio dell’allenatore, Davide Ancelotti, alla Gazzetta dello Sport: «Futuro? Non so, ma credo che papà torni a Vancouver. Poi dalla prossima stagione ricominciamo. E un giorno diventerò tecnico capo». Prosegue l’ex vice allenatore del Bayern: «Sono un privilegiato. Ma voglio onorare il cognome che porto. Mi impegno perché so che se negli studi non sono il migliore poi qualcuno può dire che io sia raccomandato. Ma voglio meritarmi ogni cosa».
Verità o leggenda attorno al Clan Ancelotti, Davide risponde: «Ho letto, e dico che la realtà non è questa. Ogni tecnico ha il proprio staff, che si porta dietro. Un allenatore si fida del suo staff, che siano familiari o no. Come pure il bravissimo preparatore Giovanni Mauri, che lavora con noi e con suo figlio Francesco. Brutto, e anche incomprensibile, che nel nostro caso si parlasse di clan. Sono ancora sotto contratto, non posso parlarne ed è pure presto per farlo. Ma dal punto di vista professionale avevamo un bel rapporto, con tutti. Si dice che non si è davvero allenatori fino a quando non si è esonerati. Mio papà, a stagione in corso, non era ancora mai stato allontanato. Forse ora è finalmente allenatore. Anche questa esperienza ci servirà».