2020
Ancelotti chiaro: «Coronavirus? Il calcio conta zero ora e mi dà quasi fastidio parlarne»
Carlo Ancelotti parla dell’emergenza Coronavirus in Italia e in maniera molto schietta risponde: «Del calcio me ne frega zero»
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Carlo Ancelotti ha parlato dell’epidemia Coronavirus in Italia e delle conseguenze sul mondo del calcio. Le parole del tecnico dell’Everton.
CALCIO – «In queste ore per me il calcio conta zero e mi dà quasi fastidio parlarne, di fronte alla tragedia alla quale stiamo assistendo. Ci troviamo a fare i conti con una pandemia, una situazione che nessuno di noi aveva mai vissuto fino ad oggi. Il bollettino dei morti dell’Italia è terribile. Il conto dei morti in Italia è terribile. Ogni sera leggiamo un bollettino di guerra. In un giorno sono scomparse altre duecentocinquanta persone. La priorità è concentrarsi su questa lotta, tutto il resto non conta».
FUTURO PREMIER – «Chi può sapere che cosa accadrà. Noi, in teoria, dovremmo rimetterci al lavoro il 22 marzo, ma se la situazione generale dovesse peggiorare, come si può pensare alla ripresa del lavoro? Non conteranno le esigenze del calcio, ma la salute delle persone. Se ancora il Coronavirus sarà in piena esplosione, il calcio non potrà ripartire. Come si concluderà la Premier? Con estrema sincerità, l’argomento non mi interessa. Il calcio, di fronte alla vita e alla salute, va messo da parte».
COLLEGHI – «Con Klopp ci scambiamo messaggi qualche volta, c’è stima reciproca. Poi c’è Mourinho: José è un personaggio di spessore, uno sincero. È così come lo vedi. Guardiola, con lui si scambiamo impressioni di calcio. Massimiliano Allegri, un uomo concreto e corretto. Tra noi c’è sintonia perché sappiamo quali siano le difficoltà del mestiere e la solitudine in cui ti trovi quando devi compiere scelte particolari, o vivi momenti difficili»