2015
Altro che sorpresa, il Sassuolo oggi è una mezza delusione
Nono monte ingaggi, la classifica racconta altro: il Sassuolo di Eusebio Di Francesco chiamato ad un gran finale per riscattarsi
Sono due i parametri fondamentali con cui esprimere il valore sulla carta – e dunque a bocce ferme i confronti con la concorrenza – di una squadra di calcio: il monte ingaggi riconosciuto ai propri calciatori ed il valore di mercato della rosa stessa. Ed in tal senso come è messo il Sassuolo, da tanti indicato come la reale novità positiva dell’attuale campionato?
PARAMETRI – In termini di stipendi il club emiliano si colloca al nono posto della Serie A alle spalle in ordine di Juventus, Roma, Milan, Inter, Napoli, Fiorentina, Lazio e Palermo. E dunque, con i suoi 28 milioni di spesa, alla pari della Sampdoria (quarta in classifica) ed avanti a Genoa, Torino, Udinese, Atalanta, Parma, Verona, Chievo, Cagliari, Cesena ed Empoli. Posizione a grandi linee confermata anche sotto il profilo del valore complessivo dell’organico, dove viene sorpassato dal Genoa ma si mette dietro il Palermo. Pertanto nona realtà economica del campionato italiano e posizione in classifica? Quattordicesima, alla pari delle due veronesi. Peggio del Sassuolo di Di Francesco oggi hanno fatto soltanto le ultime quattro forze del torneo, ossia Atalanta, Cesena, Cagliari ed il disperato Parma.
MEZZA DELUSIONE – Grande novità fino ad un certo punto dunque: il Sassuolo, vuoi per netti limiti difensivi (quintultima retroguardia del campionato per reti incassate) e vuoi per tanti punti clamorosamente sfumati nei minuti di recupero (segnale di scarsa lucidità e personalità), non ha certamente raccolto quanto avrebbe probabilmente meritato per il calcio dinamico seppur a tratti espresso nel medio periodo. Si è spesso parlato però di una delle realtà più organizzate del nostro palcoscenico ma come si sposa questo assunto con il dato di una fase difensiva che imbarca acqua da ogni dove? Ben 43 le reti incassate, a parziale discolpa di Eusebio Di Francesco i recenti infortuni occorsi al pacchetto arretrato – Vrsaljko e Cannavaro su tutti – che ne hanno certamente condizionato il rendimento, ma il suo Sassuolo nell’intero arco del campionato ha dato l’impressione di subire oltremodo gli attacchi avversari ed ha prestato il fianco con eccessiva semplicità.
L’ATTACCO DEI GIOVANI TANTO AMBITI – Da rovescio della medaglia ci si attenderebbe una fase offensiva da urlo ma consultando i dati ci si accorge di come il Sassuolo abbia non più dell’undicesimo attacco del torneo: all’attivo 34 gol, incidono logicamente gli apporti di Berardi (8), Zaza (8) e Sansone (5) che da soli pesano per il 61.76% del monte reti complessivo. Classe ’94 il primo, classe ’91 gli altri due, da buona parte degli addetti ai lavori indicati come la nostra meglio gioventù: possono e devono anche loro dare di più? Certamente. Di Francesco li ha spesso – velatamente o meno – richiamati all’ordine per tenerli lontani dalle inevitabili voci di calciomercato che li candidano a protagonisti della prossima sessione estiva: c’è prima un campionato, fondamentale per il futuro del club nonché per lo stesso dei calciatori in questione, da disputare al meglio delle proprie capacità. Che il Sassuolo abbia oramai guadagnato la salvezza è indubitabile ma questo non deve bastare: da centrare un finale di stagione a dir poco importante per aderire alle aspettative che tanti hanno riposto nella squadra. E non incappare ancora in magre figure come quella appena rimediata ad Empoli: lì dove gioca (al pari della Sampdoria) la reale novità del campionato. Ultimo monte ingaggi, tredicesimo posto ed un calcio da urlo: indelebilmente targato mister Sarri.