2016

Gli allenatori italiani la crisi non la pagano

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Gli allenatori italiani si fanno pagare, ma pure quelli esonerati mica scherzano!

Nessuno venga a parlare di crisi economica per gli allenatori italiani, nessuno venga a piangere miseria: i mister nostrani tornano in auge non solo per i risultati ma anche a livello di stipendi. Gli allenatori, in pratica, sono coloro che riempiono gli ormai arcinoti ristoranti tutti pieni in Italia. Battute a parte il trend è cambiato e i nostri mister hanno cominciato a far gola e a essere pagati meglio, il che significa essere pagati di più. Prendete Carlo Ancelotti, forse l’allenatore italiano con più appeal nel mondo. Carletto guadagna, anzi guadagnerà, sette milioni e mezzo di euro al Bayern Monaco dalla prossima stagione e diventerà il coach italiano più pagato al mondo. A seguire troviamo l’attuale commissario tecnico dell’Italia, Antonio Conte: al momento prende quattro milioni dalla FIGC, andrà a Londra a guadagnarne un po’ di più e al Chelsea avrà 6.7 milioni all’anno. La tendenza vale per gli allenatori italiani, perché in effetti in Italia i tecnici, pur ben remunerati, non raggiungono gli stipendi monstre di altri paesi europei, basti pensare a Maurizio Sarri: al Napoli il toscano, considerato da molti uno dei migliori in Serie A, firmerà un rinnovo da un milione e mezzo all’anno, otto volte meno di quanto prendere Mourinho ai tempi dell’Inter. Mou con i suoi nove milioni annui rimane l’allenatore più costoso della A negli ultimi dieci anni.

SOLDI SOLDI SOLDI – E adesso, chi guida la classifica dei più pagati nel Belpaese? La risposta vale per pochi giorni ancora, ma si tratta di Roberto Mancini, sotto libro paga dell’Inter per quattro milioni a stagione. Bisogna aspettare un po’ perché tra poco Massimiliano Allegri raggiungerà standard da top club, un adeguamento che calza a pennello con la crescita della Juventus: il livornese si prenderà i suoi cinque milioni stagionali e supererà Mancini nella vetta dei più pagati in Serie A. Addirittura, fermo restando così la situazione dei calciatori in Serie A, Allegri sarà a “solo” un milione e mezzo di euro da Daniele De Rossi, che ormai da tre anni è il capofila negli stipendi italiani per i giocatori (volendo si potrebbe aprire l’ennesima parentesi dicendo che in Italia un giocatore quasi sul viale del tramonto è il più pagato – 6.5 milioni per DDR – e ben al di sotto degli standard dei colleghi europei, ma lasciamo perdere e concentriamoci sul boom economico per i mister italici). Nella lista dei tecnici nostrani che guadagnano di più troviamo Luciano Spalletti al quinto posto con tre milioni ma chissà che alla luce dei buoni risultati a Roma non decidano per un sostanzioso adeguamento. A sorpresa dopo Spalletti, con il medesimo stipendio, ecco un nome insolito, ovverosia Alberto Zaccheroni che a Pechino ha trovato il Bengodi e non possiamo assolutamente dargli torto. Subito dopo Zac c’è Claudio Ranieri, che meriterebbe un discorso a parte: Ranieri col Leicester ha firmato in estate un contratto da 1.9 milioni più bonus che gli permetteranno di salire fino a quattro milioni. Ranieri è anche l’artefice della potenziale favola più bella della storia del calcio e chissà che anche lui con il rinnovo non possa addirittura superare Mancini.

C’È CHI DICE FORSE – Mancini però può esultare perché per ben tre volte negli ultimi dieci anni (record condiviso con Rafa Benitez) ha iniziato la stagione in vetta alla classifica dei tecnici più pagati in Serie A. Se si parla di italiani, il Mancio ha sempre saputo farsi pagare bene e i risultati quasi sempre sono arrivati, togliamo subito ogni malizia riguardo lo jesino. Mancini sa farsi pagare bene e l’Inter d’altro canto non bada a spese, dato che i nerazzurri dal 2006 hanno avuto per sei volte l’allenatore più pagato del nostro campionato; completano questa classifica la Juventus con Conte e il Napoli due volte con Benitez e una volta con Walter Mazzarri, che con i suoi 2.5 milioni nel 2011-12 risulta essere il più “povero” degli allenatori più pagati in Serie A in una stagione. Mazzarri addirittura percepisce un compenso maggiore adesso che è in cerca di una squadra ed è stato esonerato dall’Inter, compagine con cui è rimasto sotto contratto. 3.5 milioni per il buon Walter che fanno aprire un altro discorso abbastanza importante, quello riguardo gli allenatori – italiani e non – esonerati che gravano sulle casse delle società della prima divisione. Perché, badate bene, ci sono società che non possono permettersi un giocatore con un ingaggio un briciolo più esoso, ma poi non si fanno storie nel tenere a libro paga due allenatori da più di due milioni annui l’uno.

SCIALACQUATE BOYS, SCIALACQUATE – Il riferimento a Milan e Inter non è per niente casuale. Si è già analizzato il caso Mazzarri ma è bene ripetere che in totale dai nerazzurri partono quasi otto milioni euro annui per gli allenatori, più di quanto prenderà Ancelotti. Al Milan invece la situazione è paradossale perché oltre a Sinisa Mihajlovic la dirigenza rossonera – che negli ultimi anni ha azzeccato pochissimi acquisti anche perché ostacolata dall’economia, dalla fiscalità spagnola e dalle scie chimiche – praticamente regala quasi 4.8 milioni a Clarence Seedorf e tre a Filippo Inzaghi, assunti a furor di popolo e poi scartati per motivazioni tecniche o meno. Sono 21.21 i milioni netti che la Serie A elargisce agli allenatori esonerati, di questi quindici arrivano da Milan e Inter: molto spesso sono dati che non vengono presi in considerazione quando si fanno le famose pagelle di calciomercato ma in questo caso c’è da cambiare qualcosa e quel qualcosa di sicuro non è l’allenatore, ma il direttore sportivo o qualcuno nella dirigenza, ma anche qui si entra in altre dinamiche. Se Milano piange, Roma di certo non ride: i 2.5 milioni di Rudi Garcia e il mezzo milione di Stefano Pioli gravano ancora sulle casse di Roma e Lazio, anche se per entrambi l’estate potrebbe portare consiglio, o almeno così sperano sul Tevere. Magari non saranno cifre enormi ed esorbitanti ma di sicuro gli 1.2 milioni di Delio Rossi al Bologna, i settecentomila euro di Andrea Mandorlini a Verona e gli ottocentomilaeuro di Eugenio Corini al Chievo pesano ugualmente visto che si tratta di società con un fatturato e un monte ingaggi di gran lunga minore. Per non parlare del Carpi e dei duecentosessantamila euro di Giuseppe Sannino, che al Braglia è durato quasi quanto Brian Clough al Leeds United, e speriamo per lui che possa avere un futuro simile a quello del britannico. Insomma in Italia si spende tanto per gli allenatori, troppo, soprattutto per quelli esonerati: l’unica mosca bianca è il Napoli che al momento paga Sarri quanto il Chievo paga Corini ma a differenza dei clivensi il prossimo anno forse giocherà in Champions League, e Sarri rinnoverà a cifre molto più umane di tanti suoi colleghi che si godono il sole di Formentera.

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