2013
Allegri ma non troppo
C’è chi va e c’è chi resta. Chi si dice che andrà e chi, invece, non si muoverà mai. In casa Milan si respira aria di cambiamenti, ma ancora nessuna decisione è stata presa dal presidente.
RIUNIONI IN FAMIGLIA – I pranzi consumati a Villa San Martino non sono serviti per fugare i dubbi circa la nuova gestione e il possibile, ormai più che probabile, rimescolamento delle carte. Al centro la vicenda legata all’amministratore delegato Galliani, considerato forse, in età pensionabile da Lady B, dicono i bene informati.
Cornice non del tutto trascurabile è la questione legata al tecnico. Da tante, troppe settimane non riesce ad indovinare un 11 titolare da schierare con efficacia. A giugno c’è stata la riconferma del livornese perchè il Cavaliere, si sa, è un uomo di parola. “Al Milan non mandiamo via nessuno“, queste le parole pronunciate la passata stagione, quando già si respirava aria di crisi tra le compagini di Via Turati e Allegri.
LE OPZIONI – Insistenti le voci che vogliono la bandiera rossonera Pippo Inzaghi alla guida della prima squadra, dopo la militanza sulla panchina della Primavera del Milan. C’è anche chi punta su un altro pilastro dei diavoli: Seedorf “il sontuoso“, che tuttavia, non avrebbe le credenziali tecniche per allenare la squadra. Fonti interne bisbiglirebbero un altro nome, una terza opzione, si parla di un italiano, al momento però impegnato su un altro fronte.
TUTTO DA RIFARE – Al momento l’ipotesi di nominare un “traghettatore” non convince, specialmente perchè i reparti sono decisamente sguarniti e il rischio di bruciarsi è molto alto, a causa principalmente dei molti, troppi infortuni.
La speranza di aver superato il turno in Champions, inoltre, potrebbe dare ulteriori possibilità ad Allegri di restare alla guida della squadra milanista. Ai posteri l’ardua sentenza, non ci resta che attendere per i futuri sviluppi.